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Emergenza
Coronavirus: otto decessi e nove dipendenti in malattia: preoccupa la situazione della San Domenico
La direttrice Cinzia Poggio. “Siamo rimasti soli. Nessuna attenzione da parte dell’Asl. Nessuna indicazione. Nessuna comunicazione”

Otto decessi in sette giorni e 9 dipendenti in malattia. È alto il bilancio dei casi e/o dei sospetti casi di Covid19 presso l’Rsa San Domenico di Casale Monferrato. A lanciare un accorato appello e la richiesta di attenzione è la direttrice Cinzia Poggio. «Siamo rimasti soli. Nessuna attenzione da parte dell’Asl. Nessuna indicazione. Nessuna comunicazione».
Su 34, gli ospiti rimasti in struttura sono 26 e, tra loro, sono diversi i casi sintomatici e/o febbrili, sebbene, al momento, ancora a livelli contenuti. L'indice di saturazione, in alcuni casi, è intorno all’85%: la soglia è borderline. Ci sono poi casi clinici diversi, ma sempre bisognosi di attenzione.
Rispetto agli otto decessi, l’Rsa non ha ricevuto riscontri ufficiali sulla positività dei casi: solo mezze informazioni ufficiose riferite ai primi due decessi. Sugli altri? Nessun tampone, nessuna notizia. Nessuna chiarezza in merito.
Lo stesso vale per il personale dipendente. «Non sappiamo se siano assenti perché positivi o sintomatici» aggiunge la Poggio. A pieno organico la struttura funziona con 14 oss e 2 suore infermiere. «Siamo sotto organico e necessitiamo di oss che fatichiamo a trovare».
Anche i Medici di Medicina Generale hanno ridotto la loro attività nella struttura. «Viviamo uno stato di abbandono pressoché totale» prosegue la Poggio.
Unica nota positiva è stata la fornitura di mascherine chirurgiche da parte del Comune di Casale Monferrato. Una fornitura di tute è stata garantita dalla Polimed. «Il resto dei DPI ce lo stiamo acquistando sfruttando i contatti di aziende del casalese».
I ritardi del sistema stanno dimostrando quella che si può definire “la cronaca di una morte annunciata”. Eppure, da settimane, non c’è stata struttura che non abbia rincorso istituzioni e Asl per chiedere aiuto e indicazioni. A questo punto diventano oltremodo urgenti e improrogabili provvedimenti puntuali, comunicazioni certe e tempestive e protocolli condivisi.
- nella foto la direttice Poggio
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