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Aveva 93 anni
Cordoglio in Monferrato per la scomparsa dell'artista Ezio Gribaudo
Era cittadino onorario di Conzano

Anche in Monferrato si piange la scomparsa di Ezio Gribaudo, L’artista torinese, mancato all’età di 93 anni, è stato cittadino onorario di Conzano. Così lo ricorda il sindaco Emanuele Demaria: «Un grande artista del Novecento italiano. A nome mio personale e della comunità conzanese porgo le più sentite condoglianze alla sua famiglia». Domani, mercoledì, sarà allestatita la camera ardente all'Accademia Albertina e ci sarà anche una delegazione conzanese.
Gribaudo (classe 1929), si legge nella sua biografia, è stato «un artista e editore d’arte formatosi nel rigore di intensi studi di arte grafica, all’Accademia di Brera e successivamente presso la Facoltà di architettura del Politecnico di Torino. Aprendo il suo percorso artistico e professionale al lavoro di editore d’arte per le maggiori personalità dell’arte moderna e contemporanea, ha avuto modo di collaborare con Chagall, de Chirico, Fontana, Peggy Guggenheim, Miró, Moore. Così, Gribaudo ha messo insieme un gotha di artisti rinomati, e ha potuto sviluppare idee editoriali di grande impatto che hanno influenzato il suo stesso lavoro artistico, forgiatosi in parte in tipografia».
Ha realizzato volumi «per le Edizioni d’Arte Fratelli Pozzo, Fabbri Editori, Garzanti, Einaudi, UTET e molti altri. Il suo catalogo di libri, i trentaquattro artisti pubblicati sotto la sua direzione nelle Grandi Monografie Fabbri Editori (1966-1990), include varie voci di maestri dell’arte moderna tra cui Bacon, Botero, Burri, Duchamp, Guttuso, Manzù e Savinio».
A Torino, «ha organizzato una mostra della Peggy Guggenheim Collection nel 1976 alla Galleria Civica d’Arte Moderna e la mostra-spettacolo Coucou Bazar nel 1978 per Jean Dubuffet alla Promotrice delle Belle Arti, organizzata per la FIAT. Inoltre, Gribaudo è stato un collezionista di classici di arte moderna e le opere da lui acquisite includono opere di Calder, Carrà, Chemiakin, de Chirico, Dubuffet, Ernst, Fontana, Matta, Moore e Tàpies».
«Con il suo lavoro artistico realizzato attraverso vari media e tecniche miste, nonché i tradizionali strumenti pittorici, è passato dalla grafica alla scultura e alla pittura, con gli utensili della moderna industria tipografica, poi sostituiti con torchi manuali echeggianti la dimensione più artigianale della sua opera. Gribaudo ha elaborato queste tappe figurative come elementi che nel loro insieme costituiscono una vera e propria resa figurativa del mondo e allo stesso tempo di una visione intesa come mimesi del reale, dove ogni aspetto investigato dall’artista viene filtrato dall’opera stessa attraverso una precisa scelta estetica e un attento processo conoscitivo che comprende testi letterari e giornalistici trattati come opere d’arte».
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