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Promosso da CasaleBeneComune e Legambiente

Sabato prossimo un presidio per la Casale-Mortara

Nuovi chiarimenti del sindaco Riboldi e dell'assessore regionale Gabusi

La linea Casale-Mortara non è ancora riattivata, e CasaleBeneComune e Legambiente tornano a farsi sentire anche alla luce della recente dichiarazione rilasciata al nostro bisettimanale dall’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi il quale ha detto che la firma con Trenitalia non c’è ancora stata.  Sabato 14 dicembre, dalle ore 10, organizzano un presidio davanti alla stazione, come avvenne nel febbraio del 2018, per manifestare e gridare a gran voce contro i ritardi e l’atteggiamento della politica regionale.

Intanto sulla questione interviene il sindaco Federico Riboldi: «Evitiamo di strumentalizzare e continuiamo a lavorare uniti per ottenere risultati. Le tempistiche attorno alla partenza della linea Casale-Mortara e alla riattivazione della Casale-Vercelli, sono sempre state chiare e note a tutti. Solo che la precedente Amministrazione, sia Comunale che Regionale, avendole sbandierate puntualmente in occasione di tutti gli appuntamenti elettorali non poteva dire come stavano realmente le cose».

E a fare chiarezza sul punto ci ha pensato lo stesso assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi: «Ci tengo a precisare che la posizione dell’Assessorato regionale in merito alla Casale-Mortara è di assoluta trasparenza. Non vi è dubbio che sarà riattivata, ma il percorso da seguire, visto che nessuno ha contrattualizzato questa tratta, è di inserirla nella trattativa per il rinnovo del servizio ferroviario regionale. Purtroppo, non certo per questo motivo, la discussione con Trenitalia è tutt’altro che vicina alla soluzione: difficoltà che sta mettendo a rischio l’intero sistema regionale, ciononostante una volta firmato l’accordo saremo in grado di garantire i treni anche su questa nuova tratta. Discorso diverso per la Casale- Vercelli che rientra tra le linee sospese: sono 12 in tutto il Piemonte e ad oggi non vi è un’ipotesi concreta di riapertura in tempi brevi. Non manca la volontà di lavorare in questo senso, piuttosto mancano le risorse per riaprirle tutte. Senza considerare gli investimenti strutturali che supererebbero notevolmente i 100 milioni di euro, la spesa corrente da sostenere ogni anno sarebbe superiore ai 20 milioni di euro. In modo molto chiaro voglio affermare che non illuderò sindaci e cittadini in voli, ad oggi, pindarici ma sarò a disposizione per analizzare con chi vorrà tutti i dati e le soluzioni concrete».


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