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Turismo

Con Monferrato Experience Design si progetta il futuro

Duecento le persone coinvolte tra operatori, amministratori, stakeholder del territorio

Parte da un lungo studio e da un’approfondita analisi territoriale e di mercato, il progetto Monferrato Experience Design, il disegno dei percorsi di progettazione dei prodotti turistici. Due i topic individuati: Enoturismo e Outdoor, concrete colonne portanti del progetto, la cui promozione passerà attraverso governance, service design, product design e marketing.

Il progetto è stato promosso da Alexala in collaborazione con Natourism di Trento, con il sostegno della Camera di Commercio di Alessandria e delle città di Alessandria, Acqui Terme, Casale Monferrato, Ovada e Tortona, nonché con la collaborazione dell’Upo di Alessandria. Duecento le persone coinvolte tra operatori, sindaci, assessori, amministratori e stakeholder del territorio; 94 i flussi raccolti riferiti alle diverse modalità di fruire il territorio; 125 le risposte ai questionari online e 5 i workshop.

Così Paolo Grigolli e Andrea Gelsomino di Natourism: «Le aree individuate sono quelle del Basso Monferrato-Unesco, Colli Tortonesi, Gavi e Alto Monferrato (Acqui e Ovada). I macro temi, invece, l’enoturismo, turismo bike, outdoor slow e rurale di scoperta. Ora, si tratta di migliorare l’esperienza del turista attraverso interventi di carattere strutturale e/o l’implementazione dei servizi. Poi, occorrerà più efficacia nelle azioni di marketing relative al prodotto e la formazione nonché assistenza agli operatori territoriali. Fondamentali, anche, accoglienza, digitale e network».  

«Al di là dei contenuti tecnici, che sono territorio degli addetti ai lavori e degli aspetti procedurali strettamente connessi alla messa in atto del progetto,  ciò che conta è l’importanza e la delicatezza di questa fase - ha affermato Pier Luigi Prati - adesso, entriamo nel vivo e nella concretezza, a partire dagli investimenti necessari, sino alle energie professionali, al rispetto dei tempi tecnici e alla ineludibile capacità di lavorare insieme, come sostengo sin da quando abbiamo deciso di intraprendere questo immenso sforzo progettuale. Finita l’emergenza sanitaria, dovremo farci trovare pronti, preparati e organizzati».  

«L’indagine di Natourism e Alexala è stata utile per conoscere le tendenze del mercato, non soltanto per le aziende, ma anche per la Regione, che deve conoscere la domanda per orientare le sue scelte con sostegni adeguati» ha aggiunto Vittoria Poggio, Assessore Regionale al Turismo. «Le evidenze risultate confermano l’attenzione del pubblico nei confronti di due assi del comparto turistico piemontese, come quello enogastronomico, che è stato capace di conservare il sapore delle sue origini antiche e nello stesso tempo di tenersi al passo coi tempi con formule nuove di turismo breve, come i bed and breakfast, e quello escursionistico in bicicletta, mtb ed ebike».

«Alla nostra provincia sono state confermate e riconosciute le eccellenze agroalimentari enogastronomiche e il variegato aspetto paesaggistico con il riconoscimento Unesco” ha apprezzato il presidente della Camera di Commercio Alessandria-Asti Gianni Coscia; “la nostra funzione continuerà essere al sostegno della valorizzazione del patrimonio culturale e dello sviluppo e promozione del turismo. Noi siamo pronti per mettere in campo tutti gli ingredienti, digitalizzazione, logistica e viabilità comprese».

Così il vicesindaco del Comune di Casale Monferrato Emanuele Capra «Abbiamo aderito con entusiasmo a questo progetto perché crediamo che una cabina di regia unica sia fondamentale per la messa in pratica di qualsiasi progettualità. Fino ad oggi, non siamo mai riusciti appieno a fare promozione turistica del territorio. Cerchiamo di strutturarci e imparare affinché la nostra “casa” diventi attrattiva, strutturata e funzionale per il turista».

Questi gli step: «Entro fine anno verranno definiti gli aspetti tecnico-implementative - ha chiosato Prati - successivamente verranno individuate le teste di sistema e organizzati i tavoli, per poi avere le carte in regola, in primavera, e partire con la fase pratico-realizzativa che, ovviamente, sarà altresì vincolata dalla nostra capacità di attrarre investimenti sul territorio».

Esaurita la fase di studio e di analisi, dunque, ora si tratta di “mettere a terra” la progettualità a regia unica, fermo restando il reperimento delle risorse necessarie che, al 60% saranno di provenienza regionale, ma che andranno implementateanche con il concorso di investimenti privati, oltre che pubblici.


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