Appello Eternit c'è la data: si inizia il 14 febbraio
di Massimiliano Francia
È stata fissata per il 14 febbraio 2013 la prima udienza del processo di Appello per lo svizzero Stephan Schmidheiny e il belga Louis de Cartier, accusati dalla Procura di Torino di disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antifortunistiche e condannati in primo grado lo scorso 13 febbraio a 16 anni di carcere, oltre che al pagamento di provvisionali per circa 100 milioni di euro.
La previsione è che entro maggio possa concludersi il secondo grado di giudizio con ampi margini - dunque - per adire all’ultimo grado (la Cassazione, nel caso le parti vi facciano ricorso) ampiamente entro i termini di legge scongiurando il rischio della prescrizione.
Ieri il Comitato strategico
Ieri si è invece svolto a Torino il Comitato strategico originariamente previsto per lo scorso 8 ottobre e poi rinviato per la concomitanza con il convegno di Vitas.
Preoccupazione e delusione è stata espressa dalle parti sociali che vi hanno preso parte.
A Torino infatti accanto all’assessore regionale alla Sanità, al direttore dell’ASL e del Centro Amianto, ai dirigenti di ARPA, ieri c’erano anche Bruno Pesce, coordinatore del Comitato Vertenza Amianto con Franco Maroni, i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil Pondrano, Bortolotto e Ferrando, Angelo Muzio (in qualità di rappresentante dell’ANCI) e Claudio Saletta (per i piccoli Comuni).
«Dopo due anni e mezzo di assoluta inattività - commenta Pesce - sentiamo ancora parlare di “rodaggio” e della necessità di apportare aggiustamenti organizzativi alla struttura del Centro Amianto e questo suscita in tutti noi grande preoccupazione».
Preoccupazione fondata su fatti specifici, come il trasferimento delle competenze in capo allo Spresal di Alessandria per l’esame dei piani di bonifica e i controlli: «Dov’è la tanto conclamata centralità di Casale?».
La discarica deve essere pubblica
Le parti sociali hanno poi chiesto una decisione in tempi rapidi sulla discarica amianto (quella attuale tra circa due anni e mezzo sarà esaurita) e soprattutto che l’impianto sia pubblico, condizione ritenuta essenziale per avere le necessarie garanzie su una corretta gestione (o almeno maggiori garanzie) e sulla gratuità dei conferimenti, che viene considerata una garanzia contro gli smaltimenti abusivi.
La questione della ricerca
In merito alla ricerca scientifica invece si è discusso dell’opportunità di rimettere mano alla graduatoria dei progetti presentati sulla base del bando della precedente giunta Bresso che aveva stanziato per i nuovi studi alcune centinaia di migliaia di euro.
Tutto caduto nel nulla con l’avvento della giunta Cota.
Ora entro metà novembre il comitato tecnico scientifico dovrebbe riprendere le fila di quel discorso e anche pensare a nuovi progetti. Poi a fine mese, dopo la Conferenza Nazionale di Venezia (che si svolgerà dal 22 al 24 novembre), ci sarà un momento di confronto con il Comitato strategico.