Il mercato immobiliare ha “girato l’ angolo”. Non è una robusta ripresa, ma vi sono alcuni segnali sicuri per i quali pare che la buia stagnazione degli ultimi sette anni sia ormai alle spalle.
Le compravendite nel 2014 sono aumentate con un’accelerazione nell’ultimo trimestre ottobre-dicembre. Le richieste di mutuo e la concessione di prestiti da parte delle Banche continuano a crescere; le quotazioni hanno smesso di scendere e dovrebbero aver toccato “il pavimento”; la forbice tra prezzo richiesto e prezzo offerto si è ristretta di molto e si avvia a stabilizzarsi su un livello fisiologico; è diminuito il tempo intercorrente tra l’incarico a vendere affidato all’Agenzia Immobiliare e la data dell’atto notarile. Siamo, in sostanza, in presenza di una concomitanza di elementi che puntano concordemente in un’unica direzione: il mercato si sta muovendo e pare avviarsi ad una vera e propria ripresa. A ciò si aggiunga che il risparmiatore ricomincia a fare i conti sulla convenienza di tornare al mattone. Occorre a questo punto che lo Stato e gli Enti Locali abbiano il coraggio, non diciamo di diminuire la pressione fiscale immobiliare, ma almeno di riordinarla e renderla stabile, in modo che non si assista allo scoraggiante saliscendi di imposte che vengono applicate, poi tolte e poi nuovamente introdotte.
Erogazioni in crescita del 10%
L’Agenzia delle Entrate ha reso noti i dati definitivi sui mutui nel 2014. Tra il 2013 e il 2014 sono stati erogati per l’acquisto dell’abitazione 19,3 miliardi di euro contro i 17,7 miliardi del 2013 con un aumento quindi di quasi il 10%; il numero degli acquisti finanziati è passato da 143.572 a 161.842 con un aumento di quasi il 13%, percentuale uguale a quella dell’incremento delle compra-vendite, il che sta a dimostrare l’importanza del finanziamento bancario nello sviluppo del mercato immobiliare. Finora abbiamo puntato l’attenzione soprattutto sul settore residenziale; facciamo notare che il risveglio si fa sentire anche sul segmento commerciale (capannoni e muri del commercio), segno che l’alba si prepara a sorgere, che (attraverso il riassorbimento della disoccupazione) non può che giovare al mercato del mattone.