336 milioni all'Ilva di Taranto, la Lega insorge: "Dove sono i 25 milioni per le bonifiche a Casale?"
di f.g.
Per la bonifica dell’Ilva di Taranto sono stati stanziati dal Governo ben 336 milioni di euro. La notizia ha fatto insorgere i rappresentanti della Lega Nord piemontesi e casalesi, che tornano a chiedere con forza i 25 milioni di euro promessi per le bonifiche dell’amianto a Casale. Indignato il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, che parla di discriminazione: “Come mai il Governo ha stanziato senza troppi problemi 336 milioni di euro per gli interventi di bonifica del sito dell'Ilva di Taranto, mentre per l’amianto in Piemonte soltanto 8,9 milioni? Solo per il sito di Casale Monferrato ne sono previsti 25 di milioni...Esistono figli e figliastri? Ė inaccettabile questa incongruenza, anche alla luce del forte impatto sociale che avuto sul nostro territorio e ancora avrà la vicenda dell'amianto. Oltretutto per la bonifica di Casale si tratta di una somma molto meno ingente rispetto a quella per l’Ilva di Taranto. A questo punto ci devono proprio spiegare il perché di questa discriminazione”.
Protesta anche il gruppo consigliare della Lega di Casale, rimarcando come la cifra, ben più ingente di quella che attendono i casalesi, sia stata erogata dal Governo nel giro di pochissimi giorni e parlando di presa in giro per la nostra città. Il capogruppo Riccardo Solerio, a nome della sezione casalese, scrive: “Mentre continuiamo attendere che le promesse di sostegno da parte del governo alla nostra città nella lotta all'amianto, si traducano in fatti concreti, apprendere che lo stesso governo ha stanziato, con incredibile prontezza, centinaia di milioni per la bonifica ambientale di un'altra zona del paese, non può che indignarci profondamente. Lo scorso 28 luglio la Lega Nord di Casale, preso atto che le scadenze annunciate dal ministro della salute sono trascorse senza che un euro sia arrivato, è scesa in piazza per ricordare a Balduzzi le promesse fatte ai casalesi, ed ora il Consiglio dei Ministri eroga sì una pioggia di milioni per la bonifica ambientale...ma non a Casale. L’attenzione riservata dal governo dei professori ad un’altra emergenza ambientale, quella dell’Ilva di Taranto, per quanto giustificata, suona canzonatoria nei confronti della nostra città e del suo dramma. Dopo anni di totale disinteresse da parte delle istituzioni romane al disastro umano e ambientale che vede Casale protagonista, abbiamo accolto con soddisfazione l’intervento del ministro Balduzzi, impegnatosi a far avere alla nostra città una cifra intorno ai 25 milioni di euro per la bonifica del territorio dall’amianto, ma dopo sei mesi di parole, ancora nessun aiuto concreto è arrivato. Al contrario, a Taranto la magistratura minaccia la chiusura dello stabilimento dell’Ilva, il 26 luglio il governo firma un protocollo di intesa con le istituzioni locali, il 3 agosto il Consiglio dei Ministri sblocca un finanziamento di 336 milioni di euro con cui iniziare subito la bonifica. Una disparità di trattamento che come cittadini casalesi ci lascia un forte senso di presa in giro e di discriminazione, ancor di più alla luce del fatto che, come questa vicenda dimostra che, quando a Roma si ha davvero la volontà politica di intervenire, le risorse si trovano”.
Rincara la dose il consigliere Luca Servato, che sul suo blog posta questo sfogo: “Prendo atto che dopo due giorni di proteste a Taranto vengono stanziati dal Governo 336 milioni di Euro per la bonifica dell’Ilva. Quando si vuole i soldi si trovano! A Casale intanto stiamo ancora aspettando i 25 milioni promessi dal Ministro della Salute! Non possiamo riportare in vita le persone che ci hanno lasciato, ma con quei soldi possiamo migliorare la qualità di vita della nostra gente bonificando le aree ancora pericolose. Questo è il vero compito della Politica”.
Arrabbiato il vicesegretario nazionale della Lega Nord Piemonte, Riccardo Molinari: “La città di Casale, che con le sue migliaia di morti è diventata il simbolo delle lotte per la bonifica dei siti inquinati, attende da circa 6 mesi uno stanziamento di 25 milioni di euro promesso da un autorevole membro del Governo dei non eletti per la bonifica dell'amianto. Una cifra che paragonata ai 336 milioni che sono stati stanziati immediatamente dopo due giorni di manifestazioni di piazza a Taranto per la bonifica dell'Ilva risulta irrisoria e quasi offensiva, considerato soprattutto che alle promesse non sono ancora seguiti i fatti. Cosa dobbiamo dedurre da ciò? Che il dolore delle famiglie delle vittime di Casale conta meno di chi a Taranto blocca la città? Che per ottenere qualcosa in questo Paese bisogna chiederlo con le maniere forti? Temo che semplicemente questa sia l'ennesima conferma di come il Nord in questo Stato venga sempre dopo, anche quando si tratta di temi fondamentali come la salute e la tutela dell'ambiente. Certo è che non possiamo stare in silenzio di fronte ad un così grande affronto da parte del Governo ed anzi la Lega chiederà in tutte le sedi opportune che a Casale vengano stanziati i fondi necessari per la bonifica, visto che le ultime ore ci hanno mostrato che i soldi, quando si vuole, vengono subito fuori".
Lancia una provocazione dai toni duri l’onorevole Davide Cavallotto: “ I casalesi devono sapere che il Sud viene prima dei loro defunti. I morti di Casale Monferrato, che proseguono a ritmi impressionanti, evidentemente non meritano il giusto rispetto a fronte dei cittadini di Taranto. Questo governo deve essere toccato sulle uniche cose che gli interessano: i soldi. Allora sappia che i casalesi hanno già pagato con le loro tasse e con le loro vite. Se come dice la costituzione tutti sono uguali davanti alla legge, allora il governo dia la metà dei soldi destinati a Taranto a Casale Monferrato, altrimenti i casalesi si convinceranno di non essere italiani come i tarantini e sentendosi quindi in diritto di non pagare le tasse imposte da Roma. È venuto il momento di far sapere anche ai casalesi che per noi viene prima il nord. Presenterò inoltre un'interrogazione al ministro per vedere se avrà il coraggio di guardare in faccia tutti i parenti delle vittime del basso Piemonte”