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Ripristino

Sant’Ambrogio di Treville: si rifà il tetto della chiesa

Grande contributo della comunità che ha raccolto 80mila euro

Completato in questi giorni l’allestimento dei ponteggi per il rifacimento del tetto della chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio di Treville. La copertura nel corso dei secoli era stata interessata solo da parziali e limitate opere di manutenzione ordinaria. Pertanto necessitava di un importante intervento di manutenzione straordinaria e di risanamento conservativo.

Nell’autunno del 2016, la comunità di Treville, con il supporto di don Franco Deambrogio (compirà 97 anni l’8 marzo), iniziò una raccolta di fondi finalizzata alla realizzazione dei lavori. Con l’arrivo di don Sergio Scagliotti ha potuto prendere forma il progetto e la sua realizzazione, con la ditta Lajmeri Legnami srl. Il progetto prevede un preventivo di spesa di 258.902,28 euro, e ha beneficiato lo stanziamento, da parte della CEI con i fondi dell’8 per mille, di 140.000 euro. La Fondazione CRT ha stanziato 20.000 euro. Commenta soddisfatto il sindaco Nadia Degiovanni: «La rimanenza di 100.000 euro a carico della comunità non ha spaventato i trevillesi, 280 abitanti in tutto, ha raggiunto la somma di 80.000 euro con donazioni e offerte. Mancano solo 20.000 euro che verranno raccolti con nuove iniziative del paese». 

La chiesa venne edificata  tra il 1772 e il 1778: a progettarla fu tale Evasio Andrea De Giovanni sul luogo in cui, in origine, con ogni probabilità, si trovava una ‘turris’ con tanto di fortezza e cappella signorile. Treville, nell’arco dei secoli, fu feudo dei Colombo, dei mantovani Strozzi e Andreasi e poi, dalla fine del XVII secolo, dei Gozzani. A costruire la chiesa dall’imponente sagoma barocca sulla quale compare la lapide dell’inaugurazione servirono centinaia di migliaia di mattonni prodotti in un’apposita fornace allestita nel luogo in cui si trova la fonte sulfurea, nella valle del paese. A consacrarla fu, nel 1782, dall’allora vescovo Avogadro. Il sagrato della chiesa è un vero e proprio ‘faro’: un punto panoramico dal quale è possibile spaziare lo sguardo dalla catena alpina alla pianura novarese. Nelle giornate terse è infatti possibile notare la cupola della Cattedrale di San Gaudenzio.


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