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Edilizia stabilizzata, ma solo il 6% prevede il fatturato in crescita

I dati elaborati dal centro studi dell’Ance Piemonte sono ancora negativi e rilevano per i prossimi sei mesi una situazione di stazionarietà per il settore delle costruzioni in Piemonte. Solo il 6% delle imprese prevede l’aumento del fatturato nei prossimi sei mesi mentre il restante 94% prevede una riduzione o nessuna variazione significativa rispetto ai volumi del semestre precedente. Il portafoglio ordini conferma il dato registrato nel primo semestre del 2013 (8,6 mesi). Le intenzioni di investimento si attestano sul 17%, dato inferiore rispetto a quello della scorsa indagine (19,5%). Le imprese soffrono ancora a causa del problema dei ritardi nei pagamenti ma, dopo aver raggiunto nel semestre precedente il livello più alto mai registrato negli ultimi dieci anni, si rileva un lieve miglioramento degli indicatori. Le imprese intervistate dichiarano di dover aspettare mediamente 113,7 giorni (sei mesi fa 120 giorni), 150 giorni se si tratta di committenti pubblici (nella scorsa indagine 169,1 giorni). «Dopo semestri consecutivi di crollo emerge una situazione ancora negativa ma stazionaria - ha dichiarato Giuseppe Provvisiero, presidente dell’Ance Piemonte - Continuiamo nel nostro impegno affinché le nostre proposte a favore della ripresa vengano recepite a livello nazionale e locale, come le norme per lo sblocco dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione che nel semestre scorso hanno modestamente ridotto per alcune imprese l’attesa da più di sei mesi a poco più di cinque». «Purtroppo la ripresa è ancora molto lontana -ha continuato Provvisiero - Abbiamo bisogno di un piano di investimenti infrastrutturali che preveda opere di manutenzione del territorio, delle scuole e degli edifici pubblici, fondamentali per la sicurezza dei cittadini e che darebbero luogo ad un immediato inserimento di giovani professionalità negli organici delle imprese». «I risultati della nostra indagine mostrano il perdurare della pesante crisi che ha investito il settore delle costruzioni, senza però evidenziare un’ulteriore caduta - ha sottolineato Filippo Monge, presidente del centro studi dell’Ance Piemonte - Affinché si possa uscire da questa situazione di stallo occorre innanzitutto una visione più innovativa e più ampia e una spinta verso l’internazionalizzazione per riuscire a conoscere e ad affermarsi in nuovi mercati e territori».

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Emanuela Pastorelli

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