Ultras patteggia per la mega rissa serale e il lancio di petardi allo stadio
di b.c.
Era stata una serata particolarmente movimentata quella del 31 agosto dello scorso anno con Carabinieri e Polizia impegnati a sedare una rissa avvenuta all’inizio di salita Sant’Anna, nei pressi dello stadio. Sette giovani arrestati, altri sette denunciati a piede libero, sequestrati coltelli e bastoni, due persone finite in ospedale con ferite alla testa, malmenato un fotografo al quale era stata spaccata la macchina fotografica. Questo il risultato di quella serata di guerriglia scoppiata tra due opposte fazioni e che aveva coinvolto una quarantina di persone in tutto: da una parte un gruppo di ultras del Casale, dall’altro un manipolo di giovani composto da due casalesi, un vercellese, due marocchini e un senegalese. Non era stato uno scontro legato a vicende calcistiche quanto piuttosto una sorta di regolamento di conti per precedenti diverbi avvenuti tra alcuni componenti degli opposti schieramenti.
Gli agenti del Commissariato avevano arrestato un giovane con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e ne avevano denunciati altri sette per la stessa ipotesi di reato. Rissa aggravata era stata invece l’accusa che aveva portato all’arresto, da parte dei Carabinieri, di altri sei giovani, appartenenti all’altra fazione.
Tra stralci, patteggiamenti, rinvii a giudizio e quant’altro la maggior parte delle persone coinvolte in quell’episodio avevano già sistemato le rispettive posizioni giudiziarie.
Cosa non avvenuta per due di loro, Giuseppe Lopreiato, 39 anni, via Saletta, e Ivan Bernardi, 37 anni, via Rosselli, chiamati a rispondere lunedì, davanti al gup Enrica Bertolotto, di concorso in lesioni personali ai danni del fotoreporter. Accusa che è caduta - è stato dichiarato il non luogo a procedere per entrambi - in quanto Igor Furlan aveva già rimesso la querela in precedenza.
Giuseppe Lopreiato tuttavia, sempre per quei fatti, era accusato anche di tentata rapina impropria, per aver sottratto la macchina fotografica a Furlan ed aver cercato di allontanarsi con questa. Operazione non riuscita - si legge nel capo d’imputazione - per l’intervento di un agente di Polizia che bloccava Lopreiato recuperando la macchina foto che nel frattempo era caduta a terra e si era danneggiata. Benchè Furlan avesse ritirato la querela, l’imputazione di tentata rapina impropria è rimasta in piedi in quanto procedibile d’ufficio.
Tuttavia il suo difensore, l’avv. Fabrizio Amatelli, ha ottenuto di riunire a quell’imputazione, anche una doppia accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale (in un caso contestata in concorso con altri ultras e nell’altro da solo) relativamente ai fatti avvenuti la sera del 31 agosto 2010. Riuniti nello stesso procedimento contro Lopreiato anche l’accusa di aver lanciato bengala e petardi dagli spalti durante la partita Casale-Savona del 27 marzo 2010, nonchè l’imputazione di lesioni personali aggravate ai danni di un compagno di lavoro, il 34enne casalese Mauro Morzone. Fatto questo avvenuto nel settembre 2009 quando Lopreiato avrebbe picchiato con una serie di pugni al volto e al collo Morzone, provocandogli lesioni giudicate guaribili in 53 giorni. Per tutti questi fatti Giuseppe Lopreiato ha patteggiato con il p.m. Valeria Fazio 1 anno 4 mesi di reclusione e 600 euro di multa con la condizionale.