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Rassegna

Genius Loci: una bella giornata a Olivola

Gran finale di domenica prossima a Terruggia

“Espressione massima della pietra da cantone”, definizione accurata per dipingere il borgo olivolese, penultima tappa di Genius Loci prima del gran finale di domenica prossima a Terruggia (con inizio anticipato alle 14.30).

Il pomeriggio alla scoperta del Comune più piccolo del Monferrato ha attraversato ben tre strutture consacrate al Patrono San Pietro: l’antica chiesetta romanico-barocca sul panoramico balcone collinare ai confini del concentrico, la moderna Parrocchiale e l’Auditorium di Piazza Europa, ex edificio sacro. Solo il basamento del campanile della primitiva parrocchia di San Pietro e Paolo è pienamente ascrivibile allo stile romanico, che lascia invece il testimone, nella maggior parte del complesso, al gusto settecentesco. 

A pochi metri di distanza la “nuova” San Pietro ha fissato la sua definitiva configurazione solo nel 2003, con il rifacimento della torre campanaria secondo i disegni originali di Crescentino Caselli rinvenuti dal dipendente comunale Felice Zanello. Ed è proprio l’archistar fubinese, ad aver gettato le fondamenta progettuali della chiesa “grande”. L’ingegnere “erede” di Alessandro Antonelli (assieme al figlio di quest’ultimo, Costanzo, terminò la Mole), lasciò tracce in 60 comuni italiani, da Torino a Cagliari passando per Venezia, e appose la firma, oltre sulla cupola di Sant’Eusebio a Camagna, sulla struttura “a capanna” olivolese. Si ammirano, nel corpus di opere parietali, il trittico dell’astigiano Andrea Pistarino, poi domenicano Padre Angelico – l’occhio più attento riconosce l’icona “torinese” della Vergine Consolatrice e un abbozzo dello “skyline” del capoluogo sabaudo, e il mosaico “verticale” raffigurante Sant’Antonio Abate di Riccardo Chicco: nomi sconosciuti ai più ma che condividono entrambi la vicinanza al più celebre Felice Casorati, il maestro del “realismo magico”.

Sacralità ma anche arte contemporanea e artigianato in ossequio al territorio. Nel “salotto” di Piazza Europa tiene banco l’atelier di creazioni in pietra da cantone, eccellenza artigiana del Piemonte dal 2008, di Gianmaria Sabatini, funambolo-artista della roccia patrimonio “geologico” del territorio casalese, un tempo sommerso dalle acque. Sabatini, di scuola edilizia, ha iniziato nei primi Duemila a muovere i primi passi verso l’oggettistica con materiali di recupero in pietra da cantone, “inventandone” in un certo senso le tecniche di lavorazione a scopo artigianale. Anche lo strumento di intaglio è di sua personale fattura: per ricavare una “fetta” da un blocco impiega 20-30 minuti.

Dal laboratorio di Sabatini all’arte contemporanea di Rossella Filippini, ultima guest star all’Auditorium di San Pietro, il passo è stato breve. Nonni originari di Olivola, la titolare della NUMM Contemporary Art di Casale, galleria che supporta e produce i creativi che faticano a muoversi in questo microcosmo, ha gettato i semi del suo felice idillio con il borgo negli anni ’90. Su invito dell’allora Sindaco Luigi Lanzetta, battagliero contro lo spopolamento già in atto, diede vita all’Emporio di Olivola, eclettico e trasversale punto di ritrovo della comunità. Allontanatasi per qualche anno, Filippini si è trasferita nella non troppo lontana Coppi di Cella Monte senza dimenticare la piazza sulla quale vinse la scommessa dell’Emporio. 

Lo scorso settembre la NUMM ha scelto la Chiesetta di San Pietro e Paolo come una delle prime cinque sedi della mostra diffusa “Rami Erratici” di Vincenzo Paonessa: un progetto che promette di toccare 42 realtà del Basso Monferrato. 

Il manufatto di Olivola si compone di una matrice in cemento bianco, ricalcante un capitello corinzio in foglie d’acanto, nel cui centro è stato “conficcato” un ramo. La presunta “vandalizzazione” del lavoro – è stato, infatti, spezzato l’innesto in legno, fa invece parte dell’intento “visionario” dell’artista che, anche di fronte all’intervento “rovinoso” dell’uomo o della natura, vuole tracciare tutti gli orizzonti “evolutivi” dell’opera stessa. Per la buona riuscita dell’evento l’Ecomuseo e l’Amministrazione del Sindaco Gianmanuele Grossi ringraziano la guida abilitata Anna Maria Bruno  gli ospiti, Don John, Mauro Salvaneschi di Ca’ Nostra per il rinfresco finale e Michela, Gianfranco e Rosa Pia per l’apertura “straordinaria” della Parrocchiale.


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Emanuela Caprino

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