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  • 30 dicembre 2023
  • Casale Monferrato

Inchiesta

Il ritorno dei “fuorisede” tra gli affetti della famiglia

La vita universitaria significa indipendenza e libertà ma è bello tornare a casa per le vacanze

Da sinistra Marco Stefani, Lorenzo Albiati e Federica Speciale

In questo periodo di feste, moltissimi studenti che frequentano l’università in una grande città, sono tornati nei propri luoghi d’origine, per trascorrere il Natale con i loro affetti più cari. Questi ragazzi sono definiti, usando un neologismo figlio dei nostri tempi, “fuorisede”. Abbiamo colto l’occasione per sentire alcuni di loro, così da scoprire quali sono le cose che gli sono mancate del calore famigliare e cosa, invece, gli sta mancando della loro indipendenza.

Marco Stefani

«Sono cresciuto a Valenza; della mia cittadina mi è mancata la vicinanza di famiglia e amici, ma soprattutto cullare tra le mie braccia mia nipote - racconta Marco Stefani, 20 anni, studente di ingegneria al Polito - Poi, sicuramente, la comodità di vivere con i genitori e non dover pensare a tutte le faccende domestiche da solo, ti alleggerisce notevolmente. Inoltre farò lunghe passeggiate con i miei cani solo così, immerso nella natura, riesco a immergermi nella “bolla di tranquillità” di cui avevo tanto bisogno».

Detto ciò «amo vivere a Torino, amo camminare per le strade, scoprendo sempre nuovi scorci stupendi, di quella che è una città fortemente multietnica, piena di sfaccettature. La magia di Torino, sta proprio nel fatto che quando ti illudi di conoscerla, ti rendi conto di esserti sbagliato: incontrando qualche personaggio, scoprendo una nuova piola oppure imboccando qualche vicolo che avevi sempre ignorato che, invece, trasuda storia da tutti i sanpietrini. Ma ora sono a casa e cercherò di sfruttare queste vacanze per lavorare un po’, tra bar e ripetizioni, ma anche per riabbracciare il mio gruppo e svagarmi con loro prima della sessione» 

Lorenzo Albiati

Un’altra realtà universitaria molto viva è rappresentata dalla città di Pavia, di cui ci racconta Lorenzo Albiati, 19 anni, studente di Medicina: «Nel 2022, quando sono arrivato a Pavia, mi ero fatto una certa idea di come sarebbe stato andare a vivere da solo, in realtà si è svolto tutto molto diversamente. L’unica cosa su cui non mi sono sbagliato, è l’indipendenza da me tanto bramata. Grazie a questa esperienza, ho avuto modo di riflettere su questa parola, che oltre ad una nuova libertà, trascina con sé anche nuove responsabilità. È stupendo potersi gestire con totale autonomia. Tuttavia, dopo l’iniziale entusiasmo, ho compreso che non è del tutto vero che non devi spiegazioni a nessuno: a te stesso le devi eccome! Probabilmente diventare adulti significa proprio lavorare su questo punto. Uno dei miei più grandi timori era quello di gestire in modo scorretto il tempo da solo e di soffrire la “solitudine”. Questo è stato l’ennesimo errore di valutazione: ho scoperto che rilassarsi e riflettere un po’ in solitudine non necessariamente ti fa sentire più solo, anzi passare un po’ di tempo con sé stessi può essere terapeutico. Cercherò di trascorrere queste vacanze in famiglia e di godermi la compagnia degli amici, per le riflessioni in solitudine avrò tempo a Pavia».

Federica Speciale

Infine, abbiamo contattato Federica Speciale, 20 anni, che vive nel centro della mondanità italiana: Milano. Frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Cuneo, che ha sede anche nella capitale del Design.

«Vivere a Milano vuol dire essere risucchiati in un vortice di eventi e serate, puoi conoscere persone di ogni tipo. Poi, studiando design, è fantastico vivere in una città che ospita eventi come il Fuorisalone, ma anche fuori dalla Design Week ogni edificio e ogni installazione, su cui può cadere lo sguardo anche nella quotidianità, è di ispirazione. Un locale a Milano, che apprezzo molto è “Rufus”, un ottimo cocktail bar dall’arredamento eccentrico: perfetto per chiacchierare con gli amici e bere qualcosa. La parte migliore di andare a vivere per conto proprio è, senza dubbio, poter fare ciò che vuoi; però prima devi imparare a farlo. Ora sono appena tornata a casa e sfrutterò le vacanze per rivedere finalmente il mio amato cagnolino Baloo e per stare con la mia grande famiglia».

Che sia per un motivo o per un altro, tutti abbiamo bisogno talvolta di ricongiungerci con le nostre radici: la nostra famiglia.


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