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Domenica 19 marzo

In 200 a festeggiare i 30 anni di Camminare il Monferrato

All'appuntamento di Odalengo Grande

Ad ogni compleanno si fa festa, così è stato ad Odalengo Grande domenica mattina con la camminata che ha dato il via alla nuova stagione, ma soprattutto ha celebrato i 30 anni di Camminare il Monferrato.

Per il trent’anni erano in 200 a festeggiare, a seguire il percorso 711, dedicato ad “Un bel giro del Monte Favato”, tragitto da cui nacque l’idea di costituire una rete di sentieri in Monferrato.

Il sindaco Fabio Olivero ha accolto i partecipanti con parole di benvenuto e raccontando la storia della nascita e sviluppo di Odalengo Grande e accompagnandoli lungo il concentrico del paese.

Il folto gruppo poi, guidati dalla guida Anna Maria Bruno, ha lasciato il centro abitato per scendere nella valle tra i prati e risalire in breve nei pressi della borgata Incasale e a seguire  Rifredda e poi Santa Maria. Il bel tragitto seguente, che ha condotto i partecipanti a lambire le pendici del Monte Favato, ha attraversato ampi tratti boschivi, dove l’imminente arrivo della primavera è annunciato dalla presenza lungo i sentieri e nel sottobosco di abbondanti fioriture di viole, primule, epatica e favagello. Lasciata la sella che separa il Monte Favato dal Bricco delle Pietre, si è scesi in direzione di Odalengo, per virare però verso il cimitero, per raggiungere poi, dopo un’irta salita, il punto in cui si trova la panchina gigante, sito super super panoramico.

Un ultimo tratto asfaltato ha poi condotto in paese, al punto di partenza, dove la Pro Loco di Odalengo Grande, attiva e dinamica, è riuscita a servire in un battibaleno i camminatori, offrendo loro la tradizionale polenta con cinghiale, frutta e….la torta celebrativa dei trent’anni.

Tra i partecipanti vi era Antonio Rota, della sezione Cai di Casale Monferrato, “padre” di Camminare il Monferrato, in quando, insieme alla compianta Elena Adinolfi, si occupò della segnaletica dei percorsi. Antonio descrive con queste parole l’emozione, l’esperienza che lo ha visto protagonista in questo progetto: «La meraviglia, lo stupore che quel bello che stavamo vedendo, e che, fino a quel momento ci aveva solo sfiorato, come se fossimo aridi dentro e poco attenti, ora ci riempiva gli animi di meraviglia e di gioia, quasi infantile, e sentivamo che tali sentimenti venivano provati contemporaneamente dalla maggior parte dei partecipanti. Nasceva lo spirito di Camminare il Monferrato».


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Marco Imarisio

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