Diffusioni Grafiche: si temono tagli. Due giorni di sciopero
di Massimiliano Francia
Sciopero di otto ore ieri - lunedì - allaDiffusioni Grafiche di Villanova per il mancato pagamento della quattordicesima e per i ritardi nel pagamento dello stipendio di ottobre, versato ieri mattina ma con la valuta dell’8 novembre.
Ma soprattutto per una questione di prospettive e per il timore che l’azienda, che deve affrontare un consistente piano di ristrutturazione, operi forti tagli occupazionali.
E proprio per questo i lavoratori hanno deciso di proseguire lo stato di agitazione anche oggi, martedì.
Una preoccupazione che è anche sintomo di un clima generale di crisi che ha portato le organizzazioni confederali provinciali a proclamare per martedì 25 lo sciopero generale e una manifestazione proprio a Casale, dove più che altrove si sente la crisi. Difficoltà anche per il Valenzano.
Il corteo si costituirà alle 9,30 davanti alla Cerutti di via Adam - dice Mirko Oliaro, Fiom - poi percorrerà il ponte e la circonvallazione fino in piazza Martiri, poi piazza Dante, via Roma per concludersi con un comizio in Piazza Mazzini.
Interventi attesi di Anna Trovò responsabile nazionale della segreteria Fim Cisl per i settori del freddo e degli elettrodomestici, «rappresentanti sindacali delle aziende e dei settori più in crisi tra cui probabilmente troverà spazio anche l’intervento di un rappresentante della DG», conclude Oliaro.
«La situazione dell’azienda è nota - commentavano ieri mattina Filippo Seminerio (Cgil) e Doriano Comoglio (Cisl), rappresentanti delle rsu della Diffusioni Grafiche - non c’è chiarezza e il quadro appare sempre più grave. Non abbiamo ancora ottenuto la 14ª e ritardi sugli stipendi si sono già verificati altre volte. Non sono stati fatti gli investimenti necessari, i giornali vanno a stampare altrove, perdiamo commesse, la proprietà fa annunci poi smentiti dai fatti. Il capannone nuovo non è stato costruito...».
La D.G. occupava fino a qualche mese fa 126 dipendenti, scesi attualmente a 110, perché parte sono andati in mobilità mentre qualcuno ha trovato altra occupazione. Sessanta sono in cassa integrazione, a rotazione, fino a agosto del prossimo anno. Tutto ciò proprio per consentire il rilancio. E i lavoratori chiedono un incontro - a bilancio approvato - per discutere il piano industriale.
«È un grosso equivoco - dice il titolare Giovan Battista Giachetti - perché la scorsa settimana abbiamo dato ordine di pagare gli stipendi alla banca, ma venerdì non c’è stato l’accredito; abbiamo subito telefonato alla banca e lunedì mattina sono stati fatti i versamenti con la valuta concordata. È una reazione esagerata che danneggia i lavoratori».
E per quanto riguarda le prospettive?
«C’è un piano di ristrutturazione aziendale di cui i sindacati sono al corrente. Giovedì si svolgerà un incontro in Confindustria ad Alessandria con i sindacati provinciali e come azienda e sindacati abbiamo chiesto all’Ispettorato del lavoro di Alessandria un incontro con la Provincia e tutti gli enti interessati per valutare come affrontare la ristrutturazione, perché siamo di fronte a una crisi generalizzata che investe tutto il distretto industriale casalese».
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Siltal. Si attende il decreto del ministero relativo alla concessione del secondo anno di casa integrazione che consentirà di confrontarsi poi con l’azienda sulle strategie dei prossimi mesi e sul versamento delle mensilità arretrate. Il 15 novembre era atteso il completamento della ricapitalizzazione con il versamento degli ultimi 7 milioni di euro che dovrebbero consentire di far ripartire l’azienda con l’acquisto delle materie di lavorazione. Un’assemblea è prevista dopodomani - giovedì - dalle 11 a mezzogiorno in stabilimento.
Assemblea anche alla Framec di San Giorgio dalle 16 alle 17 lunedì 24 in preparazione dello sciopero del 25 novembre ma anche per fare il punto sull’incontro con Mondial che si svolgerà dopodomani - giovedì - alle 15.