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L'intervista
Quando riparte lo sport? Per Nicola Roggero: "meglio affidarsi alla scienza"
Il narratore di Sky Sport, casalese e autore di apprezzati testi, delinea la situazione dello sport internazionale alle prese con l'emergenza sanitaria

Interpretare lo sport in ogni sua sfaccettatura. La conoscenza enciclopedica fa di lui uno dei narratori più amati dal pubblico di Sky Sport. Casalese, cresciuto giornalisticamente a ‘La Voce’ di Indro Montanelli, passando al ‘Corriere della Sera’ e ‘Tuttosport’. Autore di successi librari come ‘L’importante è perdere’, ‘Caro Nemico’ e recentemente di ‘Premier League’, presentato lo scorso novembre nella sede sociale della Canottieri Casale, insieme alla collega Federica Lodi.
Anche attore di teatro con ‘1968: Lo Sport narra la storia’, Nicola Roggero è uno dei maggiori conoscitori della Materia sportiva. Da casa, nella ‘sua’ Torino (ma ritorna sempre volentieri nella ‘sua’ Casale a trovare parenti e amici), lo abbiamo intervistato per una chiacchierata telefonica sui tanti aspetti che lo sport internazionale sta vivendo ai tempi della pandemia.
A quale momento del passato paragoneresti l’epoca che stiamo vivendo?
Sicuramente alla II Guerra Mondiale. Tutti i grandi eventi sportivi vennero cancellati, in primis il Tour de France, le Olimpiadi addirittura si fermarono già nel 1940. I campionati di calcio ‘sopravvissero’ nel 1943, ma poi vennero sospesi nei due anni seguenti. Certamente la situazione è meno drammatica di allora, all’epoca ti ‘cadevano’ le bombe in testa, ma questa pandemia spaventa perché non riesci a vedere una via d’uscita nell’immediato, il nemico è invisibile.
Parlando di calcio, è davvero urgente ripartire con la Serie A?
L’urgenza è quella che ha qualsiasi azienda, in questo caso presentare uno spettacolo sportivo dietro introiti economici. Il calcio per ragioni di regole in campo dovrebbe essere uno degli ultimi sport a poter ripartire, oltre alla partecipazione del pubblico o meno, poi l’arrivo allo stadio delle televisioni, addetti o dirigenti, viaggi a Bergamo, Milano o Torino…diventa complicato ripartire tra quarantacinque giorni come qualcuno ha ventilato…
Andando oltre Manica, Wimbledon ha dato il bye-bye per il 2020. Per la Premier League che succede?
Al momento si sta guardando molto all’Italia, anche se la Gran Bretagna è indietro di qualche settimana rispetto alla nostra nazione. Fino a inizio maggio non sono fissati neanche incontri tra dirigenti. La risposta sta sempre nell’evoluzione della pandemia. Ci sono discussioni in Inghilterra per il taglio degli stipendi dei calciatori, e l’accordo è arrivato solo al Southampton. Il fatto stesso che un torneo come Wimbledon sia stato cancellato, è un segno che non siamo prossimi ad alcuna ripartenza.
Olimpiadi posticipate al 2021.
Inevitabile. Le Olimpiadi prevedono il concetto di villaggio, appena ci sarebbe stato un caso all’interno delle abitazioni degli atleti, i Giochi sarebbero stati sospesi. Il Giappone per ora è una nazione relativamente toccata dal corona virus, ma accogliere persone da tutto il mondo sarebbe stato impossibile per molti aspetti. La decisione è stata presa anche dopo la comunicazione delle delegazioni americane di nuoto e atletica che non sarebbero partite per Tokyo: due sport che sarebbero valsi ben sessantacinque medaglie e a quel punto le Olimpiadi sarebbero state ‘zoppe’. Saggia scelta quella del CIO.
L’atletica potrebbe essere uno degli sport praticabili in questo periodo?
Si parla delle discipline in pedana, ovvero lanci e salti: gli atleti di salto in alto e salto con l’asta dovrebbero sistemare un loro asciugamano sul materasso, per poi ritirarlo al termine dell’esercizio e così via per tutti gli altri. Per la corsa, nei 100 e 400 metri e le gare a ostacoli, c’è la possibilità di metterle in sicurezza, ammettendo gli atleti a corsie alternate, per distanziarli ulteriormente: no alle staffette. Tutto questo in un primo step di ritorno al ‘normale’.
Ripartire a fine estate, fattibile?
Sto sentendo che la Cina ha ricominciato adesso ad aprire le attività, senza nemmeno trattare il tema sportivo. Il paese asiatico è più avanti di noi di un paio di mesi. Questo significherebbe riparlarne ad agosto in Italia e negli altri paesi. Gli Europei di atletica sono fissati a fine agosto a Parigi e per ora confermati, oppure la Formula 1 chiuderebbe la stagione a gennaio o febbraio 2021, tutti tentativi di spostarsi il più in là possibile. Il calcio addirittura vorrebbe partire a inizio anno solare, ovvero gennaio 2021. Tutto apprezzabile, ma doverosamente da verificare preventivamente dalla scienza.
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