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Trattativa

Scuola, sciopero del 17 maggio sospeso. Prima intesa sul rinnovo del contratto di lavoro

Sistema scuola nel Paese e stabilizzazione dei precari

La scorsa settimana si è tenuto l’incontro convocato a Palazzo Chigi dal Primo Ministro, Giuseppe Conte e dal Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, Marco Bussetti, a seguito del perdurare dello stato di agitazione dell’intero schieramento sindacale della scuola, università, ricerca e AFAM per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro.

Bussetti, nell’aprire la seduta, ha dichiarato la propria disponibilità a trovare soluzioni idonee per dare una risposta alle rivendicazioni presentate dai sindacati utili ad evitare lo sciopero proclamato il giorno 17 maggio.

Si è inoltre detto convinto della necessità di rilanciare il nostro sistema di istruzione attraverso investimenti mirati a partire dall’incremento delle retribuzioni di docenti e Ata che sono tra le più basse del Pubblico impiego e della media dei colleghi europei.

La delegazione sindacale nel suo intervento ha ribadito «con forza le ragioni che hanno determinato la proclamazione dello stato di agitazione e la conseguente indizione dello sciopero del 17 maggio: autonomia differenziata, rinnovo del CCNL, precariato e un piano di investimenti mirato».

Su tutte le materie illustrate, è stato chiesto al Governo «un segnale di attenzione che si concretizzi nell’immediato, attraverso l’assunzione delle misure straordinarie di stabilizzazione del precariato entro il mese di maggio, al fine di garantire il regolare avvio dell’anno scolastico e nella prossima legge di bilancio, con un impegno concreto per il rinnovo del CCNL e con investimenti specifici per tutti i settori della conoscenza».

È stata siglata un’intesa che impegna il Governo su tematiche particolarmente sensibili per la crescita della qualità del lavoro e del servizio nel comparto Istruzione e Ricerca quali: un impegno del governo a reperire i fondi per il rinnovo del CCNL già dal prossimo DEF per programmare nel triennio un recupero salariale che comporti un sensibile aumento stipendiale che allinei i salari del personale del comparto Istruzione e Ricerca alla media europea; una particolare attenzione alla stabilizzazione del personale precario con la previsione di percorsi di abilitazione e concorso straordinari per il personale con tre annualità di servizio; la garanzia di un sistema di reclutamento del personale della scuola uniforme in tutto il Paese con inquadramenti giuridici regolati esclusivamente dal CCNL e la tutela della unitarietà degli ordinamenti statali, dei curriculi e del sistema di governo delle istituzioni scolastiche autonome; si riconosce l’importanza della valorizzazione delle progressioni di carriera del personale ATA attraverso l’attuazione delle disposizioni contrattuali tuttora vigenti.

L’accordo è stato sottoscritto da tutte le sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero del 17 maggio, dal presidente Conte e anche dal ministro Marco Bussetti.

«C’è soddisfazione per l’impegno del Governo sui punti dell’Intesa che sono il cuore delle nostre rivendicazioni sindacali. Si tratta di un primo passo per aprire il dialogo con una controparte finora poco impegnata sui temi peculiari dell’Istruzione e Ricerca. Resta il nostro impegno a vigilare sul rispetto dell’accordo e sugli altri punti di rivendicazione della nostra piattaforma di rinnovo contrattuale, a partire dal primo tavolo tecnico che tratterà il tema del precariato. Infatti le organizzazioni sindacali anche a livello provinciale manterranno in essere le iniziative già convocate a partire dalle assemblee distrettuali. Continua la raccolta delle firme per l’appello promosso dai sindacati scuola e da numerosissime associazioni, contro la regionalizzazione del sistema di istruzione».


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