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  • 29 aprile 2010
  • Casale Monferrato

Buzzi Unicem: l’assemblea approva il bilancio dell’esercizio 2009

La lettera del presidente di Buzzi Unicem, Sandro Buzzi, ai “cari azionisti”, apre un illuminante fascicolo (che ne accompagna altri due: bilancio con relazione illustrativa e il bilancio di “sostenibilità”), che si intitola “Progetti di espansione ed ammodernamento: una spinta alla crescita futura”) con queste sagge espressioni: «Si legge sui giornali e si dice nei convegni che la crisi globale volgerebbe alla fine e che ripresa si intravede a breve, Ma c’è un tempo per le cause e un tempo per gli effetti: e si tende a confondere, a volte volutamente, i due tempi. A nostro avviso possiamo considerarci forse alla fine della ‘sequenza di cause’ che hanno generato la crisi, ma siamo nel bel mezzo degli ‘effetti’ sull’economia reale e delle conseguenze sul nostro settore». Un settore che è il più globalizzato del mondo, con Buzzi Unicem che opera in 12 Paesi come “gruppo multi-regionale internazionale”, localizzato tra Messico e USA ed Europa Orientale e Russia oltre gli Urali, tra Germania e Algeria, naturalmente con al centro l’Italia che resta sempre il centro e il cuore del gruppo casalese. La lettera del presidente Buzzi continua così: «Il difficile 2009 è trascorso in una rincorsa di previsioni sempre più ravvicinate con l’ansia di conoscere il futuro prossimo, di capire quali sarebbero stati i risultati alla fine dell’anno ‘horribilis’… ed ora che l’anno si è concluso e siamo in grado di farne un bilancio si innesca un’ansia nuova, per lo sforzo di intravedere un futuro un po’ meno prossimo, di capire se nel tunnel buio in cui avanziamo si vedrà luce dopo la curva. Avremo così la possibilità di interpretare meglio gli eventi economici del 2010 già in corso e del 2011 e potremo prendere decisioni più corrette sulle azioni di difesa del presente e soprattutto sul rilancio del futuro». E ciò… «con una carica ‘imprenditoriale’ che non deve essere compressa, nemmeno in situazioni di crisi così pesanti». Ma eccoci alle cifre del bilancio 2009. Il fatturato consolidato dell’esercizio è ammontato a 2.671,8 milioni di euro (-24,1% rispetto a 3.520,2 milioni del 2008), mentre il margine operativo lordo è stato di 541,7 milioni di euro (922,7 milioni del 2008). L’utile netto di competenza del gruppo è passato dai 395,3 milioni del 2008 a 139,5 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto del gruppo al 31 dicembre 2009 si è situato a 1.209,3 milioni di euro, in aumento di 149,5 milioni rispetto a 1.059,7 milioni di fine 2008; alla stessa data, il patrimonio netto, inclusa la quota spettante ai terzi, è aumentato a 2.712,4 milioni di euro, contro i 2.705,5 milioni di fine 2008. Il rapporto indebitamento finanziario/patrimonio netto è così passato da 0,39 a 0,45. La società capogruppo Buzzi Unicem SpA ha chiuso l’esercizio con un utile netto di 112,6 milioni di euro (156,2 milioni nel 2008) ed un autofinanziamento di 158,0 milioni. L’assemblea del 28 aprile ha approvato il bilancio 2009 e ha anche deliberato la distribuzione di un dividendo unitario, al lordo delle ritenute di legge, di euro 0,180 per ogni azione ordinaria e di euro 0,204 per ogni azione di risparmio (nell’esercizio precedente euro 0,360 per azione ordinaria ed euro 0,384 per azione di risparmio). Il dividendo verrà posto in pagamento dal 27 maggio 2010, contro stacco della cedola n. 13 sia per le azioni ordinarie sia per le azioni di risparmio in data 24 maggio 2010. Gli amministratori delegati Pietro e Michele Buzzi hanno poi illustrato, in più dettagliate cifre, andamenti e strutture del gruppo, insieme ai più grandi progetti perseguiti e in svolgimento. Il fatturato consolidato del gruppo Buzzi Unicem, tra il 2003 e il 2009, passa da 1.461,6 a 2.671,8 milioni di euro, ma in mezzo (a cominciare dal 2004) c’è il primo consolidamento integrale Dyckerhoff e poi la punta massima toccata ancora nel 2008, con 3.520,2 milioni di euro. Per settore di attività e nel 2009 abbiamo la seguente ripartizione: cemento e clinker 61%, calcestruzzo e aggregati 38%, attività correlate 1%. Nel 2009 le vendite di cemento sono state pari a 25.548 mila tonn. (32.093 mila tonn. nel 2008) , le vendite di calcestruzzo a 13.893 mila mc (16.996 mila mc nel 2008), le vendite di aggregati a 10.031 mila tonn (12.280 mila tonn nel 2008).E per area geografica abbiamo questa ripartizione 2009: Italia (26%), USA (23%), Germania (19 %), Repubblica Ceca e Slovacchia (7%), Messico (7%) , Polonia (5%), Paesi Bassi (4%), Russia (4), Lussemburgo (3%), Ucraina (2%) La struttura operativa del gruppo Buzzi Unicem è poi così “sintetizzabile” : stabilimenti: 39, di cui 14 in Italia (tra questi 3 impianti di macinazione) capacità produttiva di cemento: 42,5 milioni di tonn/anno (10,8 milioni in Italia) impianti di produzione di calcestruzzo: 530 (166 in Italia) cave di estrazione aggregati naturali: 33 (14 in Italia) depositi e terminali di distribuzione: 41 (30 negli USA) E poi c’è stata l’illustrazione dei grandi progetti su nuove linee di produzione a Festus in Missouri (USA), ad Apazapam (Veracruz- Messico), a Luchoi Log (Ekaterinburg-Russia), a Esch sur Alzette (Lussemburgo), nonché la conversione da gas a carbone delle due cementerei ucraine di Volyn e Yug. E poi c’è un importante progetto nel campo del calcestruzzo (da parte di Unical), di assistenza agli utilizzatori finali. Carlo Beltrame

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