Rinnovata la convenzione tra Arpa e Ato5 ed il Consorzio per l'Acquedotto del Monferrato
Lunedì scorso, 5 agosto, con la firma del Direttore Generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto, del Presidente per l'Autorità d'Ambito Astigiano Monferrato Vincenzo Gerbi e del Presidente per il Consorzio dei comuni per l'Acquedotto del Monferrato Aldo Quilico si è rinnovata la convenzione, attivata già dal 2009, che ha l’obiettivo di garantire l’adeguato monitoraggio ambientale radiologico dell'area a monte del campo pozzi dell'Acquedotto del Monferrato per la tutela della risorsa idrica.
Il progetto permette di intercettare con congruo anticipo eventuali tracce di contaminazione radioattiva.
Il monitoraggio puntuale degli anni precedenti ha consentito di verificare l’assenza di ogni traccia di contaminazione della falda superficiale nell’area dei pozzi. E’ da rilevare che i pozzi dell’acquedotto prelevano da falda profonda, con un’ulteriore garanzia per la qualità dell’acqua dovuta alla presenza di strati naturali di argilla.
«La collaborazione tra Ato, Consorzio dei comuni per l'Acquedotto del Monferrato ed Arpa è importante per rassicurare i cittadini Astigiani che l’acqua fornita dagli acquedotti del territorio è sottoposta a tutti i controlli di qualità - sottolinea il Presidente Ato5 Prof. Vincenzo Gerbi – Il campo pozzi dell’acquedotto del Monferrato, realizzato a partire dagli anni ’30, è posto in Comune di Saluggia in un’area adiacente ad un comprensorio dove, negli anni ’50, quindi decine di anni dopo la trivellazione dei pozzi, si sono insediate attività che operano con componenti radioattive. Sinora l’Ato5 e i consorzio del Monferrato si sono accollati la spesa, ma occorre che le attività inerenti il monitoraggio e la protezione della falda dell’area siano realizzate attraverso le rilevanti risorse economiche derivanti dalle compensazioni sul nucleare, al momento destinate alla Provincia di Vercelli ed ai Comuni su cui sono insediati gli impianti, e che negli scorsi anni hanno avuto altre destinazioni. L’Ato5 ha più volte chiesto che parte delle compensazioni siano destinate alla Regione per scopi di tutela ambientale, ma sino ad oggi senza riscontri. L’argomento sarà nuovamente segnalato al Governo, al parlamento ed alla Regione con l’auspicio di un favorevole accoglimento».