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A Verona

Il Vinitaly parla monferrino: i nostri vini alla ribalta nazionale ed europea

Il Piemonte è presente alla kermesse con la partecipazione di oltre 600 espositori

Si è aperto oggi, domenica 7 aprile a Verona, il Vinitaly il più importante appuntamento nazionale dedicato alla vino. È la vetrina dei prodotti italiani, occasione di promozione ma soprattutto di incontro tra buyer e vigneron (che si concluderà mercoledì 10 aprile).

Il Piemonte è presente alla kermesse con la partecipazione di oltre 600 espositori che occupano un intero Padiglione della fiera: «Sono in gran parte piccole e medie aziende, alle quali si aggiungono una ventina di Cantine cooperative, Consorzi di tutela, Associazioni di produttori, organizzazioni economiche e professionali dei produttori, e numerosi enti e istituzioni a rappresentare il territorio regionale».

«Lo spazio collettivo regionale comprende un’area accoglienza e di degustazione dove si trovano i grandi vini del Piemonte: 17 DOCG e 42 DOC che coprono circa l’80% della produzione totale. Vini eccellenti apprezzati in tutto il mondo che sono diventati simboli e ambasciatori delle qualità del Piemonte e del Made in Italy. Nel programma delle degustazioni si svolgono inoltre quelle del vermouth e delle grappe piemontesi».

L’area collettiva del Piemonte ha anche uno spazio incontri dove si svolge nelle quattro giornate del Vinitaly un programma di eventi che rappresentano le novità, le iniziative e i progetti della vitivinicoltura piemontese.

Ovviamente i vignaioli del Monferrato sono tra i protagonisti. Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato rappresenta un centinaio di espositori riuniti (350 aziende associate), che significano una realtà produttiva di oltre 10 mila ettari, di cui quasi la metà coltivata a Barbera d’Asti, con una produzione complessiva che supera i 600 mila ettolitri (220 mila di Barbera) e 63 milioni di bottiglie (oltre 20 milioni di sola Barbera).

«La Barbera e le 13 Doc e Docg astigiane da noi tutelate – annota Filippo Mobrici, Presidente del Consorzio della Barbera d’Asti – hanno trovato ormai una collocazione stabile nel panorama dell’enologia di qualità nazionale e questo grazie a uno straordinario lavoro svolto in primis nel vigneto dai nostri associati, ma anche della promozione e valorizzazione del prodotto. Un lavoro di squadra che ci ha consentito in questi primi 10 anni di Denominazione controllata e garantita di raggiungere anche i più importanti mercati internazionali, con un’esportazione che fa ormai segnare una crescita costante. Stiamo lavorando per rendere sempre più competitivo il nostro brand, che viene ormai riconosciuto come un valore aggiunto reale dell’enologia di qualità, non solo astigiana e piemontese. La Barbera piace, cresce e conquista sempre nuovi estimatori e di questo si potranno rendere conto anche i visitatori del Vinitaly degustando le nostre etichette selezionate».

E la promozione dei vini passa soprattutto attraverso le organizzazioni agricole: «Anche quest’anno la presenza di Confagricoltura al Vinitaly si articola in modo interessante e variegato. All’interno dello spazio espositivo della Confederazione si susseguiranno iniziative di vario genere: dalle degustazioni professionali, ai seminari di approfondimento, ora di carattere più normativo, ora di impronta più tecnica per gli addetti ai lavori; dagli incontri istituzionali con rappresentanti del mondo politico, agli appuntamenti con personaggi del mondo dello sport e dell’alta cucina» fanno sapere da Confagricoltura Asti.

Così sintetizza la presenza a Verona, Coldiretti Piemonte: «Il vitivinicolo di Coldiretti Piemonte partecipa compatto alla più importante fiera internazionale del settore. I numeri del comparto sono importanti: una produzione di 2,5 milioni di ettolitri, detiene una superficie vitata che supera i 43 mila ettari e conta circa 14 mila imprese. Tante le eccellenze alessandrine: Dolcetto, Grignolino, Timorasso, Gavi, Brachetto, Moscato, Barbera, Freisa, Arneis, Cortese, Bonarda, Chardonnay, Pinot Nero, Albarossa, Nebbiolo e Malvasia. Presenti anche vitigni antichi, per la provincia di Alessandria ci sarà la “Slarina o Cellerina” della Valcerrina».

«Se oggi, nonostante difficoltà e burocrazia, possiamo parlare di rilancio del settore, il merito va sicuramente all’ottimo lavoro svolto in vigna e in cantina sino all’innovazione produttiva che ha portato alla creazione di etichette nuove e interessanti, segnale tangibile della volontà di progredire e di crescere, forti di una tradizione qualificata e antichissima», sottolinea il presidente della Coldiretti di Alessandria Mauro Bianco.

«Il vino piemontese ha saputo affermarsi sui mercati stranieri grazie alla sua unicità e qualità – evidenziano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – Vinitaly è sicuramente una importante vetrina, anche internazionale, per le nostre imprese poiché il Piemonte esporta circa il 60% del vino prodotto di cui il 70% viene assorbito dai Paesi europei ed il 30% da quelli extra UE. La nostra regione, con una vitivinicoltura d’eccellenza che vanta 42 Doc e 17 Docg, sarà, quindi, ben rappresentata alla manifestazione veronese dalle diverse tipologie di vini, ciascuno dei quali trasmette le peculiarità dei territori d’origine».

E molte aziende monferrine hanno atteso il Vinitaly per presentare alcune novità. Ad esempio per Bava di Cocconato c’è l’anteprima di Barbera Viva « vino rifermentato in bottiglia senza zuccheri aggiunti, degorgiato e non filtrato, storicamente prodotto per il consumo privato della famiglia che adesso si apre all’assaggio di appassionati e nostalgici in una tiratura limitata».

Pronto per l’anteprima di Vinitaly anche il Brut Mandoletta Metodo Classico 2016 di Bonzano Vini, «un’elegante bollicina affinata 28 mesi sui lieviti, sboccata nel 2019, segnato da aromi di crosta di pane e splendida freschezza». E da segnalare sempre in casa Bonzano «il Grignolino del Monferrato Casalese DOC 2018, che verrà presentato durante quest’anno, completando il numero delle etichette».


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Marco Imarisio

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