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Manifestazioni
Moncalvo ha presentato le fiere del Tartufo e del Bue Grasso
Nonostante il Covid non mancheranno gli eventi

Coraggio, responsabilità, amore per il territorio e sicurezza. Poche parole per spiegare le due Fiere Nazionali, vanto di Moncalvo e del territorio, che quest’anno si terranno nonostante il periodo di incertezza caratterizzato dal Covid-19. Sabato scorso, durante una conferenza stampa nella splendida cornice di Orsolina28, la celebre scuola internazionale di danza Moncalvo, il Comune di insieme alle due commissioni ha comunicato ufficialmente che la 66ma edizione della Fiera del Tartufo Bianco di Moncalvo e la 383ma edizione della Fiera del Bue Grasso si faranno. Grazie alla collaborazione con gli enti superiori, entrambe le fiere vivranno naturalmente un’edizione rivisitata, per poter consentire il rispetto delle attuali norme di sicurezza. «Ringrazio le commissioni per il lavoro svolto e la dedizione, e per aver accolto questa sfida - ha detto il sindaco di Moncalvo Christian Orecchia. Portare in piazza le fiere non è incoscienza ma amore per il proprio territorio e per i commercianti. Le fiere sono delle opportunità per far conoscere ai turisti il Monferrato, non solo Moncalvo. Naturalmente l’emergenza sanitaria rende complicato ciò che è sempre stato semplice, ma dobbiamo imparare anche da queste esperienze e cogliere l’occasione per reinventarci e offrire nuovi servizi ai turisti».
Mauro Carbone, direttore dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e direttore del Centro nazionale studi sul tartufo di Alba, ha mostrato il “respira tartufi” la nuova invenzione, approvata dalla Regione Piemonte, realizzata ad hoc per quest’anno e che permetterà così di poter annusare i tartufi grazie a un contenitore di vetro in cui sarà posto il fungo, chiuso da un tappo di silicone bucherellato. «Chi compra un tartufo compra un profumo e un’emozione» ha detto Carbone. «Grazie a questa invenzione potremo in sicurezza poter sentire il profumo e scegliere anche con la mascherina la nostra trifola da portare in tavola», ha aggiunto Carbone.
Distanziamento, meno espositori, ingressi contingentati e novità perché «è importante salvare l’economia ma anche preservare la salute e la sicurezza delle persone», ha ribadito Orecchia.
La tradizionale premiazione, che vede la consegna di riconoscimenti in denaro, del Tartufo d’oro e dello Zappino d’argento, si terrà non sotto gli antichi portici, «ma in una nuova location: sotto una struttura coperta nel centro della piazza» ha spigato il nuovo presidente della Commissione Fiera Michele Rampone. «Questa nuova sistemazione permetterà di apprezzare meglio gli esemplari di tartufo e di rispettare le attuali norme di sicurezza. Questa edizione della fiera è la prima di questa commissione e ha richiesto coraggio e molto impegno. Siamo pronti a superare tutte le difficoltà di questa edizione, ma stiamo già lavorando al rinnovamento della prossima per tenerla sempre giovane, nonostante i suoi 66 anni». Anche la pro loco aleramica guidata da Mirko Ippolito ha accolto la sfida di entrambe le fiere, aggiungendo al pranzo domenicale presso la propria sede anche la cena del sabato. «Al centro della piazza sono previsti trenta metri per consentire la consumazione delle pietanze, mentre lo stand gastronomico si troverà nell’angolo del torrione. Saranno rispettate tutte le regole di distanziamento e di somministrazione», ha concluso Ippolito. Durante domenica 18 e 25 ottobre oltre alla mostra mercato di prodotti tipici, come tartufi, funghi, nocciole, salami e vino, e all’ampia offerta culturale tra mostre e appuntamenti, ci saranno cinque espositori provenienti da Patti (ME), città con la quale è stato siglato nello scorso settembre «un protocollo di intesa», ha ricordato il vicesindaco Andrea Giroldo, «che porterà a breve al gemellaggio con la nostra città».
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