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Ad Alessandria

Fiera IoLavoro: obiettivo sulla filiera orafa

Un successo la tappa di giovedì 29 febbraio

Obiettivo sulla filiera orafa in occasione della tappa di Alessandria di "IoLavoro", ospitata giovedì 29 febbraio dal Disit (Dipartimento di Scienze e innovazione tecnologica dell'Università del Piemonte Orientale), la fiera del lavoro promossa da Regione Piemonte (Assessorato all’Istruzione e merito, lavoro, formazione professionale e diritto allo studio universitario) e finanziata con risorse del Fondo sociale europeo Fse+. L’organizzazione è affidata ad Agenzia Piemonte Lavoro, insieme ai Centri per l’impiego di Alessandria, Novi Ligure, Casale Monferrato, Tortona, Acqui Terme e lo sportello di Ovada, in collaborazione con il Comune di Alessandria, Azienda Costruire Insieme, Università del Piemonte Orientale e Associazione Cultura e Sviluppo che ha ospitato alcuni degli incontri.

Il valore dell’evento era già importante con i numeri del giorno precedente l’apertura: circa 2.284 posti di lavoro offerti in occasione dell’evento, un’ottantina di aziende presenti, una trentina di agenzie per il lavoro ed enti di formazione, oltre 340 persone registrate, scuole e istituti del territorio con circa settecento studenti.

Tra mattina e primo pomeriggio sono andati in scena approfondimenti, dibattiti e laboratori legati alle dinamiche del mercato del lavoro e alle peculiarità del tessuto produttivo territoriale, con un focus specifico sul settore dell’oreficeria, uno dei più rilevanti del tessuto produttivo con il Distretto orafo di Valenza dal valore milionario in termini di giro d'affari e occupati in crescita.

La voce istituzionale della Regione Piemonte, presente con l’assessore Elena Chiorino, ha presentato il quadro aggiornato delle Academy di filiera cui è seguito l’Its Gem (Gioielleria, educazione, moda) di Valenza. Gli Its (Istituti tecnici superiori) sono scuole di alta specializzazione. Al termine del biennio di studio, che prevede stage nelle aziende, la percentuale di occupazione supera il novanta per cento.

Le Academy di filiera stanno ampliando i percorsi. A quelli della mobilità (182 corsi con quasi 1.110 iscritti) e del Tam (Tessile, abbigliamento, moda: 52 corsi per quasi 340 iscritti) si aggiungono altri 9 percorsi: agrifood; costruzioni, infrastrutture, manutenzione del territorio); sistemi della logistica, a valore aggiunto e per l’e-commerce; turismo e montagna; commercio e artigianato; tecnologie informatiche e digitali; manifattura avanzata; chimica, farmaceutica e biotech; welfare, coesione e innovazione sociale. Sul fronte dell’accademia formativa, quella orafa ha fatto da progetto pilota e livello non solo locale, ma anche regionale.

Il focus sul mondo della gioielleria ha offerto non solo uno spaccato in termini di peso economico e occupazionale, ma ha presentato la reale efficacia degli strumenti formativi e dei percorsi che sfociano direttamente in azienda. Le voci delle imprese sono state quelle di Bulgari con Daniela Rolfo (Hr Talent Acquisition & Development Manager), Buccellati con Elisabetta Grabar (Employer Branding, Internal Communication, Learning & Development, Diversity Equity & Inclusion Manager) e Mattioli con Stefano Vitale (responsabile della formazione). Tre realtà diverse, di cui due che gravitano su Valenza in modo progressivamente incisivo, ma con Bulgari che gioca il ruolo di player trainante con oggi quasi mille persone che ruotano intorno al polo produttivo e la prospettiva, entro i primi mesi del 2025, di completare l’ampliamento della sede su una superficie di 33.000 metri quadrati e salire fino a quasi millecinquecento unità.


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Roberto De Alessi

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