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  • 04 marzo 2021
  • Casale Monferrato

Chitarra folk

Edwin artista di strada milanese in piazza Mazzini

Ai tempi del Covid-19

Nel “salotto” di Casale le sculture dell’artista albanese Xhixha e poi un performer di strada

Nella mattinata dell’ultimo giorno del mese che si è appena concluso, domenica 28 febbraio, siamo stati attirati dal sound di una chitarra acustica che proveniva da piazza Mazzini. Un giorno di sole, l’ultimo in zona gialla per il Monferrato. Nel “salotto” di Casale le sculture dell’artista albanese Xhixha e poi un performer di strada. Occhiali da sole e lo vediamo che suona con impegno.

La gente passa si ferma, si intravede un sorriso sotto quella mascherina (che ahimè ci fa compagnia): abbiamo bisogno di normalità, di musica e di artisti che suonano su grandi palcoscenici o anche per le vie del centro storico di una cittadina piemontese. Ma indaghiamo e scopriamo chi è il nostro chitarrista folk: lui espone un cartello dove leggiamo i profili social ed ecco svelato il nome Edwin One Man Band, in effetti lui suona e canta da solo.

Ha 39 anni ed è nato in Colombia, adottato a quattro anni e mezzo da una famiglia milanese (il suo nome è Edwin Bischeri, con l’accento sulla e, ci tiene a precisare). Otto anni fa ha deciso di cambiare vita, passando dal marketing in azienda (dopo una laurea alla Bocconi) alla vita da artista di strada. Ci confessa che non sapeva come sarebbe andata, allora ha chiesto ad amici: «La mia musica ha un’impronta folk, ma so adattare le canzoni pop o rock al mio genere». E poi ci sono anche i tour: «Ho pianificato la filosofia dell’artista di strada in questi otto anni. Molte aree cittadine sono condivise con altri colleghi, allora è necessario spostarsi altrove, per non rischiare di “abusare” di certi luoghi. Divido le regioni italiane tra inverno ed estate: prima il nord poi il sud, poi anche la Spagna, la Francia, il Lussemburgo e il Belgio».

Com’è la vita di un artista di strada ai tempi del Covid? «Non sapevo come la gente avrebbe reagito, ma so di avere regalato emozioni. Alle persone mancano i concerti e gli svaghi. Fortunatamente sono un lavoratore autonomo e sono riuscito a uscire dalla Lombardia anche in zona arancione». A Casale com’è andato il fine settimana? «Ho conosciuto una nuova zona del Piemonte, famosa per il vino e per i Krumiri: un vero piacere suonare con la gente che apprezzava la mia musica, seduta al bar o al sole delle panchine della piazza. Momenti come questi rappresentano per me una piccola luce in fondo al tunnel, dopo i mesi bui che stiamo ancora vivendo. Per le persone i concerti di strada sono un piccolo sfogo… Anche se devo ammettere che i concerti pre-Covid 19 con la gente che si riuniva a cerchio intorno a me era davvero qualcosa che mi “gasava” tantissimo!». Edwin ci ha promesso un ritorno a Casale. La cultura e la musica hanno bisogno di essere riattivati: due motori che scaldano l’anima.


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