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Sabato 5 dicembre in piazza Mazzini

Una manifestazione contro la "svendita" della ferrovia

L'iniziativa di CasaleBeneComune

L’appuntamento è per domani, sabato 5 dicembre, alle 15.30, in piazza Mazzini. A convocare i cittadini casalesi e monferrini per protestare contro il tracollo del trasporto ferroviario locale incarnato, da ultimo, dalla decisione di chiudere (da oggi, venerdì) la biglietteria della stazione cittadina, è CasaleBeneComune. All’appello di Johnny Zaffiro - che pubblichiamo qui di seguito - hanno risposto Legambiente Casale, AFP (Associazione Ferrovie Piemontesi), Mammeincerchio, Partito Democratico, Co. M. I. S., FIAB.

L’inefficienza, la superficialità, l’approssimazione manifestate dall’azione amministrativa e politica degli ultimi anni a livello regionale e comunale, sono palesi. Atti amministrativi registrati come delibere, inosservanza tracotante di impegni presi formalmente dalla Regione, dai Comuni di Casale e di Mortara, dalle Province di Alessandria, Pavia e Vercelli e dalla Rete Ferroviaria Italiana... il tutto come se si avesse a che fare, ancora una volta, con promesse elettorali e non con documenti tecnici firmati. Vogliamo ricordare la difficile e vittoriosa battaglia del territorio casalese per i suoi diritti e il suo futuro? E vogliamo ricordare i soldi già spesi in virtù di quegli accordi? È ormai chiaro, per quanto riguarda i trasporti, che l’attuale potere politico prenda in considerazione solo alcune, principali direttrici. A chi debba percorrere le altre, non resta che la macchina, con una mentalità ferma agli anni ’50, indifferente alla varietà della “tipologia umana”, ai sistemi di trasporto contemporanei, alle questioni ambientali. Insomma: un individualismo arido e di comodo che mette in grande imbarazzo...

Il tema è: trasporto collettivo come servizio pubblico residuale (cioè, se rimangono i soldini) o trasporto collettivo come risposta intelligente e moderna alla richiesta di mobilità?

La si guardi come si vuole, siamo emarginati e sottovalutati in tutti i sensi e persino oltre misura rispetto agli sprechi.L’ultimo schiaffo rifilato alle infinite guance che Casale continua a porgere per empatia politica con l’Amministrazione della Regione, è la chiusura della biglietteria della stazione ferroviaria, una scelta sbagliata ma una ovvia conseguenza di una cattedrale collocata in un deserto sempre più grande. Pochi treni verso Alessandria e Chivasso e nessuna integrazione tariffaria e meno che mai, nonostante anni di battaglie del territorio, nessuna integrazione al sistema bus, se non in modo estemporaneo e inadeguato per quelle che sono le reali esigenze di studenti, lavoratori e per tanto auspicata crescita turistica, chimera di ogni Amministrazione. Tanto ha pagato RFI 8,5 milioni, tanto la gente ha altro cui pensare che le littorine, tanto ora c’è il Covid, tanto non ci sono i soldi... tante, tante scuse. Una peggiore dell’altra, una più dannosa dell’altra. Siamo stati noi cittadini ad aver chiesto per il nostro territorio il diritto alla mobilità e ad un territorio connesso e in grado di attrarre ed essere attratto. Guardiamo le cose per come sono realmente: siamo noi cittadini ad aver investito 8,5 milioni nel nostro futuro e siamo noi i destinatari degli 8,5 milioni. Con la ridicola scusa del materiale rotabile. E dovrebbero convincerci? Eppure le vediamo sfrecciare nella vicina Lombardia, e le vediamo passare, trasferite dal Piemonte e dalla Valle d’Aosta, verso altre parti d’Italia e ferme nei depositi. Nessuno dei decisori politici di oggi e di ieri può essere scusato per una ferrovia ricostruita e pronta all’uso, abbandonata scientificamente, nonostante rappresentasse un volano per il futuro del territorio, per la mobilità dei cittadini. Nessuno può essere scusato perchè ha fatto prima la Sesia ad esondare che loro a trovare un’automotrice che facesse la spola fra Casale e Mortara.

Cosa fare dunque? Smetterla di tergiversare, di raccontare favole, di ripararsi dietro responsabilità sempre di altri. Si provveda a rimettere in ordine quella ferrovia e la si faccia funzionare quanto prima, sostituendo gli annunci ai fatti. E basta con annunci, accuse ai predecessori. La biglietteria di Casale non deve chiudere, ma deve vendere i biglietti e gli abbonamenti dei treni e dei bus da subito, con la ripresa di gennaio. Deve riportare tutti gli orari dei treni e dei bus ed essere punto di riferimento; mentre con velocità vengano mantenuti gli impegni presi dalla Regione come ente pubblico. Si avvii nel 2021 la linea per Mortara e in quest’ anno inizino i lavori per la linea di Vercelli.

Non c’è nulla da valutare, ci sono solo da rispettare le delibere già promulgate. Non ci sono più guance da porgere.


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Marco Imarisio

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