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  • 10 gennaio 2025
  • Casale Monferrato

Su Rai Uno

L'attore monferrino Andrea Quartarone protagonista nella serie su Leopardi

Martedì in prima serata

A lezione da Leopardi. Andrea Quartarone a fianco di Leonardo Maltese

Classe 2005, studente universitario e arbitro di calcio. Ma la sua vera passione è la recitazione. Passione che si sta trasformando in una professione. Andrea Quartarone, vignalese, ha frequentato le scuole casalesi Trevigi e Sobrero.

Poi biologia all’Università del Piemonte Orientale e ora Medicina all’Università di Pavia. Martedì sera è stato protagonista su Rai Uno nella serie “Leopardi – Il poeta dell’infinito”, diretta da Sergio Rubini e a fianco di Leonardo Maltese, attore e interprete dell’autore di Recanati.

«Nella serie interpreto lo studente a cui Leopardi dà ripetizioni durante il suo soggiorno a Bologna. Recitare in latino, lingua che avevo studiato solo brevemente alle medie, è stata una sfida, ma con l’aiuto di Fabio Fazi, uno dei miei maestri di teatro, e alcuni professori di latino tutto è andato liscio sia ai provini online che in presenza. Quando ho ricevuto la chiamata dalla casting director ero al settimo cielo! Far parte di questo progetto, seppur in maniera piccolissima, è stato un onore e una grande soddisfazione», ci dice Quartarone.

Prima tv, su Rai 1 con Leopardi. E chi lo avrebbe mai detto: «È un sogno che si realizza, un obiettivo raggiunto e un’esperienza unica che porterò sempre con me. Avere avuto anche un piccolo ruolo in una serie tv così importante, trasmessa in anteprima su Rai 1 e dedicata a Leopardi, mi rende orgoglioso. È come lasciare un segno, anche piccolo, in un progetto che celebra uno dei più grandi poeti della nostra cultura. È stato emozionante poter contribuire a qualcosa che raggiungerà così tanti spettatori, lo avevo detto a pochissimi e mi ha fatto molto piacere che persone anche che non sentivo da tempo mi abbiamo riconosciuto in tv. Mi fa riflettere su quanto sia importante credere nelle proprie passioni e nel proprio percorso, perché anche le piccole opportunità possono trasformarsi in grandi soddisfazioni».

Una passione sì, ma come è nata? «Sono sempre stato un appassionato di cinema. Amo trascorrere le serate guardando film e quasi ogni sabato sono al cinema con i miei amici. Ho frequentato corsi di recitazione al Teatro della Nebbia e ho continuato a lavorare sui miei cortometraggi. A 17 anni ho deciso di presentare uno dei miei lavori a un film festival, e in meno di un anno è stato premiato in diversi concorsi cinematografici in giro per il mondo. All’inizio mi vergognavo a parlarne. Anche quando il cortometraggio iniziava a ricevere riconoscimenti, cercavo di zittire mia madre quando ne parlava con qualcuno. Temevo di sembrare uno “sfigato”. Ma quando mia madre si è fatta sfuggire il motivo della mia “testa tra le nuvole” davanti ai miei professori e i miei compagni lo sono venuti a sapere, ho ricevuto un’ondata di incoraggiamenti e pareri positivi, molto più di quanto mi aspettassi. Questo mi ha spinto a credere sempre di più nella mia passione e a inseguirla con ancora più determinazione».

Cosa ti ha insegnato la figura di Leopardi? Tra scuola e recitazione quale messaggio ti ha lasciato? «Mi ritengo fortunato perché dai miei professori ho sempre imparato tantissimo. Certo, non mi sarei mai aspettato di essere “bacchettato” da Leopardi in persona, ma è stata un’esperienza unica! La storia e la letteratura sono sempre state le mie materie preferite, quindi conoscevo già qualcosa sulla sua figura, ma partecipare al progetto e vedere la serie realizzata mi ha permesso di scoprire nuovi aspetti di Leopardi e mi ha fatto riflettere su punti di vista che non avevo mai considerato prima».


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