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Iniziativa

A Casale quattro sezioni dell'Anpi della provincia di Bergamo

Nei luoghi della memoria partigiana e antifascista

 

Quest’anno Casale Monferrato è stata la meta prescelta da quattro sezioni dell’Anpi della provincia di Bergamo per il loro viaggio annuale nei luoghi della memoria partigiana e antifascista. 

Domenica 7 settembre hanno raggiunto Casale una cinquantina di soci delle sezioni “Medaglia d’oro Angelo Gotti e Martiri Petosino” Colli di Bergamo, “G. Giupponi ‘Fuì’” della Valle Brembana, “Medaglia d’oro Vittorio ⁠Gasparini e Ercole Piacentini” di Albino e “Anna Papis” di Valle Imagna.

«La scelta come meta del loro pellegrinaggio nei luoghi che hanno visto le formazioni partigiane combattere per la liberazione del nostro Paese dal fascismo e dall’occupazione nazista, affrontando scelte difficilissime, anche per la giovane età di tanti di loro, subendo per questo impegno durissimi colpi, è caduta su Casale per la storia dei tredici ragazzi della Banda Tom, la vita dei quali si è conclusa in giovanissima età per alcuni di loro, in Cittadella, fucilati dai fascisti casalesi e dai tedeschi».

«I nostri ospiti hanno potuto seguire il percorso dei partigiani della Banda Tom da piazza Mazzini alla Cittadella ascoltando il racconto per tappe letto dal Collettivo Teatrale. È lo stesso percorso che da alcuni anni l’Anpi di Casale propone alle ragazze e ai ragazzi delle scuole cittadine per far conoscere più da vicino la storia di tredici giovani come loro che hanno scelto di stare dalla parte giusta della storia». 

Tra questi un giovane soldato inglese «il cui vero cognome è Derbyshire, artigliere e non aviere dell’Esercito inglese, come risulta dalla recente ricerca svolta dalla nostra sezione e da quella londinese in collaborazione con il Colonnello della Guardia di Finanza Gerardo Severini, già direttore del Museo storico della GdF di Roma e storico militare».

Alla Cittadella, «davanti alla lapide dedicata alla Banda Tom e ricordando anche il partigiano Gaetano Molo, fucilato davanti al muro della Polveriera il 13 giugno del 1944, si è fatto riferimento alle Resistenze più recenti, come quella cilena contro il regime di Pinochet, richiamata dagli alberi piantati anni fa nel luogo simbolo della Resistenza in città. Il Collettivo Teatrale ha concluso la prima parte della visita suonando “Bella ciao”, l’inno della Resistenza».

Nel pomeriggio a Villadeati «è stato ricordato il sacrificio di don Camurati e dei dieci capifamiglia trucidati dai nazifascisti per rappresaglia. Il sindaco del Comune, Angelo Ferro, ha fatto da guida alla comitiva raccontando la vicenda di quel tragico ottobre del 1944, percorrendo le vie del paese dove si possono ancora leggere delle scritte partigiane sui muri, arrivando alla chiesa di San Remigio dove è conservato il breviario del sacerdote ucciso dai nazifascisti, perforato da una pallottola».

L’incontro con i rappresentanti delle sezioni Anpi della zona di Bergamo «ha dato la possibilità di raccontare due momenti così dolorosi, ma allo stesso tempo così importanti della nostra storia, ribadendo come la Resistenza rappresenti davvero la base della nostra democrazia e dell’unità del Paese e che la Costituzione italiana sia ciò che rende ancora vivi quei ragazzi che ottant’anni fa hanno lottato per la libertà».


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