Una bioraffineria d'avanguardia: 300 posti di lavoro e dialogo con la filiera locale
di Maurizio Inguaggiato
Nell’area dell’ex stabilimento Teksid è stata posata della prima pietra dell’impianto IBP (Italian Bio Products) di proprietà del Gruppo tortonese Mossi&Ghisolfi che a partire dal 2012 produrrà, primo nel mondo, grazie a un investimento di 120 milioni di eurobioetanolo di seconda generazione, carburante che comporta svariati vantaggi ambientali rispetto a benzina e gasolio. Ci sarà lavoro per 150 persone in maniera diretta e per altrettante dell’indotto.
Importante il legame con la filiera locale: la bioraffineria sarà alimentata da biomasse ligno-cellulosiche disponibili nel raggio di 40 km. (solo intorno a Crescentino e in Valcerrina sono stati censiti 10mila ettari di pioppeti). E c’è anche il plauso di Legambiente.