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  • 07 giugno 2018
  • Casale Monferrato

Istruzione adulti

Cpia, fulcro dell’accoglienza. Focus sulle migrazioni per la festa di fine anno scolastico

Storici, ricercatori e operatori a confronto su un tema di grande attualità

Se una festa di fine anno scolastico deve comunicare un qualche messaggio allora quella organizzata al CPIA “Alberto Manzi” di Casale ha perfettamente raggiunto l’obiettivo. “Migrazioni”, è il titolo dato al ricevimento, ha rappresentato un momento di grande ottimismo e di affermazione di convivenza pacifica e civile. Punti centrali sono stati la testimonianza e la lettura dell’appello per la pace di Abu Rabii e Mohamed, profughi siriani che insieme ad altri conterranei «nel rumore assordante delle armi» rivendicano «il diritto di far sentire la propria voce». Prima di giungere a Trento dove attualmente risiedono si trovavano nel campo profughi di Tel Abbas in Libano, a cinque chilometri dal confine siriano. Qui dal 2014 ha una postazione in tenda Operazione Colomba, un Corpo Non Violento di pace che agisce in zone di conflitto e che fa parte dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII di Rimini. I volontari vivono con i profughi e da quel campo dove stava Abu è partito il primo corridoio umanitario che gli ha permesso di arrivare in Italia in modo sicuro con la moglie e le tre figlie cui da poco si è aggiunto un maschietto nato in Italia.

Mercoledì 30 giugno il Consiglio Comunale aveva già votato all’unanimità la mozione che è una richiesta di pace partita dal basso, dalla gente, dalle «vere vittime della guerra e dai veri amanti della Siria» perché «ai tavoli delle trattative siedono solo coloro che hanno interessi economici e politici sul paese». Nel documento si chiede «la creazione di zone umanitarie in Siria, che si fermi la guerra, che siano assistite le vittime, che si combatta ogni forma di estremismo e terrorismo, che si raggiunga una soluzione politica e che ai negoziati di Ginevra siano rappresentati i civili che hanno rifiutato la guerra, la creazione di un governo di consenso nazionale che rappresenti tutti i siriani nelle loro diversità e ne rispetti la dignità e i diritti». Nel loro toccante intervento i profughi hanno raccontato la loro esperienza e mostrato un video sulla città di Homs completamente distrutta.

La delegazione è stata in serata ricevuta in Comune per parlare dell’appello di pace con l’Amministrazione e la cittadinanza. L’incontro con i profughi siriani è stato organizzato dal coordinamento “Basta guerre” che fa riferimento ad alcune associazioni cittadine. La sua richiesta immediata è l’esposizione della bandiera arcobaleno per la pace. Entrando poi nel merito alle migrazioni la dirigente del Cpia Rossana Gianella ha spiegato le funzioni del Centro riferendosi ai numeri dei profughi distribuiti tra Casale e Alessandria. Il sindaco Titti Palazzetti si è espresso sulla situazione dell’accoglienza e di come è gestita dalle diverse forze politiche. Sono intervenuti anche i dirigenti dei tre istituti superiori casalesi Nicoletta Berrone, Leardi, Riccardo Calvo, Balbo, e Riccardo Rota per il Sobrero che hanno avuto parole di apprezzamento per i corsi serali del Cpia. Quindi Maria Perino e Michel Eve, ricercatori e docenti del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università del Piemonte Orientale, hanno esposto le conclusioni della loro approfondita indagine sulla migrazione contemporanea. È stato un lavoro molto dettagliato da cui è emersa anche l’importanza della lotta per l’affermazione dell’uguaglianza a tutti i livelli. Lo storico e scrittore casalese Roberto Coaloa, collaboratore delle pagine culturali di vari quotidiani italiani come Il Sole 24 Ore e Libero, ha fatto un’interessante relazione sull’emigrazione in Francia tra l’800 e il ‘900.

Gli italiani, identificati come un popolo abituato «a cantare e a mendicare», sono stati anch’essi vittime di odio razzista. Caso emblematico è quello dell’attore Lino Ventura nato a Parma nel 1919 e arrivato a Parigi con i genitori all’età di sette anni. Emarginato a scuola, sbeffeggiato dai compagni francesi come «macarone» è stato costretto fin da subito a frequentare la “scuola della strada”. Il riscatto è avvenuto con lo sport e con il cinema nel quale ha poi fatto una carriera straordinaria. L’ultimo momento culturale della festa è stata una divertente animazione del Laboratorio Teatrale del Cpia sul testo “Visita di condoglianze” di Pasquale Festa Campanile a cura dell’attrice e regista Maria Paola Casorelli. La scuola ancora una volta si è proposta come un punto di riferimento imprescindibile, un luogo accogliente e sicuro, da frequentare con fiducia per la professionalità dei suoi operatori che hanno a cuore la loro funzione educante e si impegnano per garantire prospettive future ai suoi allievi. E dove a dominare è la pace.


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