Mercoledì si presenta il Cpia, un nuovo Istituto per l'istruzione "capillare"
di Alberto Marello
Mercoledì a Casale verrà presentato uno dei progetti più ambiziosi della storia dell’istruzione di questo nostro Paese.
Si tratta del Cpia, il Centro Provinciale Istruzione Adulti: un vero e proprio Istituto (che avrà sede a Palazzo Hugues al posto dell’Università) e che avrà il compito di somministrare conoscenza in modo capillare e in base alle esigenze del nostro territorio.
Casale - da sempre pioniera in questo campo con lo storico CTP (Centro Territoriale Permanente) dell’Istituto Negri - è stata scelta dal Ministero con altri otto Istituti in Italia, per portare avanti la sperimentazione durante questo anno scolastico. Mesi preziosi per raccogliere informazioni, idee e progetti da mettere insieme con lo scopo di indirizzare i futuri Cpia che nasceranno ufficialmente a partire dall’anno scolastico 2014/2015.
Nella sala Consiliare del Comune di Casale, mercoledì 27 alle 10 (evento aperto a tutti), si riuniranno i rappresentati degli Istituti Superiori di Casale, del Miur, del Comune, della Provincia, della Regione, delle associazioni di volontariato, delle organizzazioni sindacali e di tutti quegli enti che parteciperanno alla mappatura del territorio per individuare le esigenze del nord della provincia di Alessandria. Il nuovo Istituto, infatti, sarà “la testa” di una rete capillare che si articolerà attraverso un centinaio di Comuni, Alessandria compresa. La parte sud dell’Alessandrino sarà a carico del Cpia di Novi e Acqui.
Un progetto di istruzione ambizioso che vuole rispondere alle esigenze dei disoccupati per il reinserimento nel mondo del lavoro, degli stranieri che vogliono conseguire un titolo di studio, degli adulti che vogliono recuperare gli anni di studio perduti e di chi si trova in condizioni particolari come, ad esempio, i carcerati della casa circondariale Don Soria e del penitenziario di San Michele. «Casale viene premiata grazie al lavoro della nostra comunità» ha commentato il preside del Negri Riccardo Rota. «‘Fare rete’ - ha spiegato Titti Palazzetti, “madre” del Ctp casalese - non è solo un modo di dire, ma un metodo di lavoro che, in questo caso, è risultato vincente».