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Coldiretti e Cia

«Alberi sradicati, edifici scoperchiati, serre divelte e allagamenti»

L'agricoltura conta i danni del maltempo

«Nessun danno alle persone e questa è la cosa più importante, un vero e proprio miracolo visto quello che è successo, ma non c’è tregua in questo 2020, quello che è capitato in questo fine settimana nessuno lo aveva mai vissuto. Siamo di fronte – affermano il presidente e il direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzoalle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in zone come Alessandria e provincia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con danni per milioni di euro, tra perdite della produzione agricola,  danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. Grandine, pioggia e vento forte provocano danni incalcolabili alle coltivazioni nei campi dove è in piena raccolta la frutta estiva e sta per iniziare la vendemmia con il rischio della perdita di un intero anno di lavoro».

Anche il mondo agricolo sta cercando quantificare i danni, i tecnici Coldiretti sono al lavoro nelle aree maggiormente colpite: edifici scoperchiati, rami spezzati, serre divelte, campi allagati.«La pioggia era attesa nelle campagne per combattere la siccità ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti – hanno aggiunto Bianco e Rampazzo -. Questi cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua fanno paura perché si abbattono su di un territorio reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con il risultato di un elevato rischio frane e alluvioni, proprio come è più volte accaduto nella provincia alessandrina».

Secono la Cia di Alessandria «oltre alle produzioni, ad essere colpite sono state anche le strutture, dalle forti raffiche di vento della notte, nelle zone adiacenti ad Alessandria e in alcune aziende del Casalese (a Sala Monferrato e Cereseto, in parte anche a Frassinello). Tra le segnalazioni giunte negli uffici Cia: tetti scoperchiati in diverse cascine (in alcuni casi l’acqua è entrata anche nelle cantine, allagando anche i cartoni di vino in consegna), portoni divelti, stalle rimaste senza tetto, porticati sradicati, tegole e mattoni trascinati via dalla forza del vento. Si sono verificati danni anche a colture di mais, piegate, così come ad alcuni filari di vite, completamente sdraiati. I tecnici Cia stanno valutando i danni e raccogliendo le segnalazioni delle aziende associate per procedere con le richieste di risarcimento danni per calamità naturale».


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Veronica Spinoglio

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