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Manifestazione
Il Premio "Caccia" alla memoria del pittore di Moncalvo
Il ricordo di Mario Pavese nel centenario della nascita

“Siamo qui oggi a celebrare il pittore Mario Pavese (1923- 2013) che con la sua arte ha dato espressione alla nostra comunità”. Con queste parole ha esordito Angela Strona, moncalvese, una delle guide volontarie dell’Associazione Guglielmo e Orsola Caccia che da maggio a ottobre, nella prima e nella terza domenica del mese, accompagnano i turisti nelle visite ai dipinti dei due pittori custoditi nelle chiese.
Strona ha introdotto l’appuntamento di sabato 7 ottobre nella chiesa di San Francesco gremita di pubblico, dove è stato consegnato ai figli di Pavese, Elvira e Roberto, il “Premio Guglielmo e Orsola Caccia” 2023 assegnato alla memoria del papà Mario, nell’anno del centenario dalla nascita. Tre i relatori che si sono alternati sul palco, accompagnati dalle immagini dei dipinti di Pavese proiettati su un maxischermo posizionato a destra dell’altare.
Hanno portato i saluti il parroco, don Benjamin Kpodzro, l’architetto Raffaella Rolfo in rappresentanza della diocesi di Casale e il sindaco Christian Orecchia che ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dalle guide “meritevoli di accompagnare i turisti alla scoperta delle opere dei Caccia esposte nelle chiese moncalvesi”.
Il giornalista Mauro Anselmo ha scelto come tema “Il Monferrato interiore” di Mario Pavese. Nel commentare alcune tempere dell’artista, ha spiegato i contenuti della motivazione del Premio. “Pavese è il pittore che ha dato volto e cuore al mondo contadino che aveva imparato a conoscere da ragazzo. E’ stato l’interprete sensibile e potente della campagna. E, con le sue tempere, ha reso il Monferrato e Moncalvo luoghi capaci di accendere, in noi, appuntamenti interiori con le nostre radici e la nostra storia. L’arte di Pavese – ha concluso Anselmo – non è soltanto una preziosa estetica del ricordo, ma anche una lezione di storia e di vita”. Il professor Alessandro Allemano, storico, saggista e direttore del Museo Badogliano di Grazzano ha parlato di alcuni personaggi storici dipinti da Pavese tra cui Guglielmo Caccia, il Re Vittorio Emanuele II, Rosa Vercellana, la Bela Rosin, Alessandro Bonaventura (1878-1954), personaggio poliedrico, inventore, ottico, fotografo, astronomo, oggetto di due lavori di Pavese, uno dei quali si trova all’ingresso del Belvedere intitolato proprio all’inventore moncalvese.
L’ex sindaco Aldo Fara ha tratteggiato il ritratto umano di Pavese. Ha ricordato le mostre che il Comune ha dedicato negli anni al “suo” pittore, i cui disegni sono diventati da anni icone sui manifesti che annunciano i due eventi più prestigiosi di Moncalvo: la Fiera del tartufo a fine ottobre e quella del Bue Grasso a metà dicembre. “Con un dipinto, Pavese scriveva un libro”, ha concluso Fara. Al termine dell’incontro l’architetto Marco Tiberga ha consegnato la targa ai figli del pittore, Elvira e Roberto Pavese. “Vorrei ricordare papà – ha detto quest’ultimo – con un’espressione che ho letto su un quaderno lasciato all’ingresso di una delle mostre: “Pavese, una carezza per l’anima”.
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