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Per non mangiare dei chiodi...

La tarancula delüsa(la salamandra disillusa)e la sua amara morale

L’Esopo monferrino Zoofavole dialettali raccolte e scongelate, tradotte e commentate a cura di Pietro Giordano Odalengi (24)

 

T’vöri savei cme maia mi l’ taranculi m’han fan nen s-giai?

L’è perché mi sun ‘na tarancula.

T’ammagini ‘l magun,quand che la gent la sclamava “Che schivi!”?

Che murtificasiun!

L’era propi ‘n brüt vivi.

A la fin i’ho capì: par nent mangià di ciò,

l’è mei che ognadün l’arman-a ‘nsema ai so.

 

La salamandra disillusa

La traduzione -Vuoi conoscere il motivo per cui a me le salaman-dre non suscitano ribrezzo? Sono io stessa una salamandra.Cerca di immaginare il dolore che provavo quando gli altri, ve-dendomi, esclamavano “Che schifo!”. Era una mortificazione continua, una brutta vita.Alla fine ho capito: se vuoi evitare le mortificazioni, devi star-tene con i tuoi.

 

Il commento

Non si può certo dire che sia un inno al multietnico o un elogio al multiculturalismo. D’altronde non è neppure il caso di volare tanto alto. Basta as-sistere alla formazione di gruppi sociali assai poco comunicanti l’un l’altro, ai club esclusivi. Sono divisioni di origine economica, generazionale, cultura-le o altro.Ma se non hai la tessera di socio...


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Beppe Sartirana

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