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Indagine congiunturale: «Un anno vissuto invano»

Il titolista di via Legnano di Confindustria Alessandria usa, per l’anno quasi giunto al termine, una espressione allarmante: «Un anno vissuto invano». Poi l’indagine viene illustrata in questi termini. L’autunno porta i segni delle difficoltà dell’economia, nel panorama nazionale e internazionale burrascoso, e le previsioni degli industriali per il prossimo trimestre tornano sulle note del pessimismo, ad eccezione dei dati positivi degli ordini export. Sono in flessione le cifre dei principali indicatori, in particolare negativi per occupazione, produzione e ordini totali. Tra i dati positivi si evidenzia la tenuta degli ordini export, si mantiene elevato l’utilizzo degli impianti, e la propensione ad investire è a buon livello. La previsione di ricorso alla cassa integrazione è in lieve crescita, anche se la maggioranza degli intervistati prevede però invariata l’occupazione. In dettaglio, i settori produttivi più rappresentativi mostrano complessivamente previsioni in calo rispetto al trimestre precedente: il metalmeccanico e la chimica, con dati negativi ma export positivo, e la gomma-plastica, con indici previsionali in diminuzione. Il settore alimentare, invece, soggetto a forte stagionalità, mostra dati tutti positivi e in crescita. Il vasto comparto delle industrie, che comprende grafiche e cartotecniche, tessile e calzature, legno e materiali da costruzione, è in linea con l’andamento generale, con indici negativi. Sono ancora critici i dati del ritardo negli incassi, mentre il portafoglio ordini a breve termine è in lieve calo. In sintesi, nel complesso, l’indice di previsione dell’occupazione è negativo a -8 (era -6 lo scorso trimestre, e a -7 un anno fa), l’indicatore della produzione è a -4 (era -6 tre mesi fa e -4 un anno fa). Gli ordini totali sono negativi a -5 (erano a +4 tre mesi fa e -1 un anno fa). Sono positivi a +3 gli ordini export (erano a +9 tre mesi fa e a +9 un anno fa). La previsione di ricorso alla cassa integrazione sale ed è segnalata dal 21% degli imprenditori (erano il 15% tre mesi fa e il 26% un anno fa) anche se la maggioranza degli intervistati (il 74%) prevede però invariata l’occupazione. Il grado di utilizzo degli impianti è elevato al 70% della capacità (era il 71% tre mesi fa), così come la propensione ad investire che è dichiarata dal 60% degli intervistati (era il 54% tre mesi fa). Il ritardo negli incassi risale, ed è segnalato dal 60% degli intervistati (era il 53% lo scorso trimestre), mentre il 69% ha lavoro per più di un mese (era il 73%). Metalmeccanico: l’indice dell’occupazione è a -20 (era zero), la produzione a -16 (era +6 per lo scorso trimestre), gli ordini totali sono a -13 (erano +3), e gli ordini export a +4 (erano +9). Chimica: occupazione a zero (era -11), la produzione a -13 (era -22), gli ordini totali -27 (era zero), e ordini export a +8 (era +12). Gomma-Plastica: occupazione a -20 (era a -10), la produzione è a -20 (era -40), ordini totali a -23 (erano +10), ordini export a -13 (era +20). Alimentare: occupazione a +7 (era zero), produzione a +57 (era -18), ordini totali a +60 (era +27) e ordini export a +27 (era +45). Industrie varie: occupazione a -6 (era -11), la produzione a -13 (era +4), ordini totali a-13 (era -7), ordini export -7 (erano a -15). I commenti Ecco i commenti all’analisi congiunturale di Confindustria. Il neo presidente di Confindustria Alessandria, Marco Giovannini (uomo al vertice della multinazionale Guala Closures) ha affermato: «Osservando i dati della nostra indagine ci siamo chiesti se qualche miglioramento nel trend dell’economia si è potuto riscontrare, nell’anno che si avvia a conclusione, ma la risposta che siamo costretti a dare, purtroppo, non è ottimistica: un anno vissuto invano. Abbiamo scalato una marcia ma il motore resta sempre imballato! I consumi non salgono, anzi, in molti casi si contraggono, generando contrazione, volatilità e inefficienza nella catena produttiva. Occorre ancora di più gettare il cuore oltre l’ostacolo, per cercare di resistere ed esplorare nuove strade sia produttive che di mercati, che ci permettano di superare un momento decisamente difficile. Affidiamoci ad un export efficace, aggressivo ma strutturato». E il direttore Fabrizio Riva aggiunge: «Il contesto internazionale e interno, nel quale le nostre imprese operano, è fin troppo chiaro ed è sotto gli occhi di tutti. La situazione è, inoltre, in rapida evoluzione, una evoluzione che non è del tutto prevedibile. Se un anno fa la nostra indagine congiunturale titolava “Pedalare in falsopiano”, ora al falsopiano sembra seguire una salita, e non la discesa che ci attendevamo».

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Lorena Balbo

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