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Edizione speciale

Cala il sipario sulla Fiera del Tartufo di Moncalvo

Lo Zappino d'argento a Giancarlo Ceratti di Acqui Terme

Una leggera nebbia autunnale ha fatto da scenario alla seconda domenica della 66ma edizione del Tartufo Bianco di Moncalvo. Sin dalle prime ora della mattina il profumo di tartufi e funghi hanno avvolto il centro storico della città monferrina accogliendo i turisti e gli appassionati.

“Anche in questo anno difficile Moncalvo ha creduto nel tartufo e nella sua Fiera. Lo sforzo richiesto è stato significativo, sia in termini economici che di volontari impegnati. Ringrazio tutti i volontari e le forze dell’ordine per il supporto, grazie al loro aiuto la manifestazione è stata un successo e abbiamo potuto garantire qualità e sicurezza”, commenta il sindaco di Moncalvo Christian Orecchia. Un’edizione che si conclude nel giorno in cui il nuovo decreto del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte introduce nuove misure restrittive per contrastare la pandemia sanitaria. “E’ stata una grande soddisfazione riuscire a garantire anche per questa domenica la sicurezza permettendo a tutti di lavorare”, dice il vicesindaco Andrea Giroldo che ha curato l’organizzazione della sicurezza della Fiera insieme al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Moncalvo Giovanni Di Bari che ha sottolineato come “durante le settimane precedenti si sono svolti incontri con tutte le forze in campo e sono stati analizzati tutti i problemi relativi a un evento del genere, studiando nel dettaglio tutte le normative ed ogni possibile criticità”.

Un’edizione atipica caratterizzata da ingessi contingentati, massimo mille persone in contemporanea all’interno della Fiera, mascherine obbligatorie, misurazione della temperatura corporea e distanziamento sociale nella grande piazza Carlo Alberto che ha ospitato una sessantina di banchi degli espositori. Molte però, purtroppo, le disdette dell’ultimo minuto nei ristoranti di Moncalvo, che hanno segnato numeri inferiori rispetto agli anni passati. Meno persone di domenica scorsa anche in Fiera, circa la metà, ma più tartufi presentati in concorso. Quattro chili di Magnatum Pico sono stati sottoposti alla giuria presieduta da Emilio Lanfrancone che ne ha verificato le caratteristiche e decretato i vincitori. Ad aggiudicarsi lo “Zappino d’argento”, che premia il più bel solitario, è stato Giancarlo Caratti di Acqui Terme che, come tutti i trifulai, non dice dove ha trovato il prezioso tubero dal peso di 665 grammi. “Sotto un tiglio, ed è leggermente mordicchiato a lato da una lumaca”, ha spiegato Caratti, nulla di più. Il perfetto cercatore non svela i suoi segreti neanche a parenti e amici più cari. Li tiene custoditi gelosamente così come i tartufi trovati, ognuno dei quali porta con se una storia, un passato fatto di terra, di mistero e di ansia umana. Ansia che sale non solo quando si cercano i pregiati funghi ipogei, ma che colpisce il settore dei trifulai oggi soprattutto per il nuovo Decreto e il coprifuoco imposto dalla Regione Piemonte dalle 23 alle 5, orario in cui i cercatori di trifola si inoltrano nel silenzio dei boschi accompagnati solo dai fidati cani. Anche i prezzi del pregiato Magnatum scenderanno inevitabilmente nei prossimi mesi, come ha accennato Piero Botto, presidente dell’associazione che unisce i tartufai astigiani. Oggi il prezzo in bancarella si aggira intorno ai 250 - 300 euro all’etto ma andranno al ribasso a causa della fine delle fiere - anche per Alba domenica è stato l’ultimo giorno - e dei ristoranti costretti alla chiusura serale, in base alle nuove disposizioni governative. 

Tra le autorità presenti, il presidente della Provincia di Asti Paolo Lanfranco, il sindaco di Portacomaro Alessandro Balliano e il vicepresidente della Regione Fabio Carosso che ha fatto i complimenti ai moncalvesi per la gestione della Fiera. “Il re di oggi è il tartufo – ha commentato Carosso – e come Consiglio regionale continueremo a lavorare per portare ancora di più l’attenzione internazionale sulle nostre Fiere e sui nostri prodotti d’eccellenza”.


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