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  • 26 febbraio 2024
  • Alessandria

Cerimonia

La prima vestizione del “camice bianco”

Per 79 iscritti al corso di laurea di Medicina e Chirurgia

Università del Piemonte Orientale, il 28 novembre 2011 si è svolta per la prima volta la cerimonia del camice bianco. A distanza di tredici anni quella ospitata ad Alessandria nell’aula magna del Disit (Dipartimento di scienze e innovazione tecnologica) è stata doppiamente storica. Perché i protagonisti sono stati 79 iscritti al terzo anno del percorso di laurea e perché prima della cerimonia è stato firmato il decreto che ha istituito l’azienda ospedaliero - universitaria “Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo”.

Gli studenti hanno affollato l’aula magna per l’edizione 2024 della White Coat Ceremony, evento dedicato agli iscritti al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia nel polo formativo di Alessandria che, a partire da marzo, inizieranno a frequentare i tirocini formativi nelle corsie ospedaliere. 

La cerimonia del camice bianco, durante la quale i futuri medici hanno indossato per la prima volta il camice simbolo della professione medica, è stata promossa e organizzata dall’Università del Piemonte Orientale e dall’Azienda ospedaliero universitaria di Alessandria. 

«Il 2024 - sottolinea Valter Alpe, direttore generale dell’Aou - è un anno che passerà alla storia perché la trasformazione è un traguardo fondamentale per il futuro non solo della sanità alessandrina, ma per la comunità tutta. Un riconoscimento reso possibile grazie all’iniziativa e alla condivisione della Regione Piemonte, oltre che alla stretta e proficua collaborazione con Upo e all’impegno del Dairi, il Dipartimento attività integrate ricerca e innovazione diretto da Antonio Maconi. Risultato ancora più significativo perché si è concretizzato proprio nell’anno in cui termineranno il percorso di studi i primi medici che hanno frequentato l’intero corso formativo qui ad Alessandria e che ha nella White Coat Ceremony un momento simbolico importante e coinvolgente, soprattutto ora che proprio la didattica è entrata a far parte ufficialmente, insieme all’assistenza e alla ricerca, delle tre anime che compongono l’Aou Alessandria». Il percorso che ha portato all’atto conclusivo della trasformazione è iniziato nel 2019 con la prima convenzione quadro che aveva avviato il corso decentrato di medicina.

I numeri e l’Irccs

Avanzi, rettore giunto quasi al termine del mandato, ha ricordato i numeri iniziali, «quando è stata istituita l’università gli studenti della scuola di medicina erano quaranta», e quelli di oggi «con centotrenta studenti a Novara e cento ad Alessandria».

Alberto Cirio, presidente della giunta regionale del Piemonte, prima della firma del decreto ha voluto ripercorrere la storia recente, l’impegno «globale» dell’amministrazione sulla sanità «che non si taglia, anzi si investe e si programma». 

Non poteva mancare un passaggio sul progetto del nuovo ospedale di Alessandria «che è completamente finanziato». Quindi ha aggiunto: «Mi impegno perché la pubblica amministrazione valorizzi le persone. Chi decide di andare a lavorare nel privato lo fa perché non si sente sufficientemente valorizzato, non perché si guadagna di più e basta».

Infine, rispetto al riconoscimento dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) dell’azienda ospedaliera quale “Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico per patologie ambientali, malattie oncologiche e patologie d’organo”, sia Cirio, sia l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, hanno parlato di «tempi relativamente brevi» anche se nei mesi scorsi non è mancato un intoppo normativo in quanto una clausola della tabella inserita nella legge nazionale per il riconoscimento degli Irccs non comprende le patologie ambientali e il mesotelioma.


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