Articolo »
Su Harper’s Bazaar
Quando “Lara Croft” sceglie il Castello di Casale come set fotografico
Gli scatti della fotografa Irina Lis Costanzo
Ancora una volta un post sui social ci ha incuriosito e dietro queste foto c’è una bellissima storia. Il Castello del Monferrato è stato protagonista di un servizio fotografico di moda per la celebre rivista per Harper’s Bazaar Vietnam. Dietro l’obiettivo Irina Lis Costanzo, dalla Bielorussia. La chiamano la Lara Croft della fotografia e per ovvie ragioni di somiglianza con la celebre eroina (vedi fotografia) è intuibile il motivo.
«In totale ho più di 100 pubblicazioni nelle riviste (ho smesso di contare l’anno scorso, ma mi sto avvicinando alle 150, tra queste Vogue Italia, Vogue Germania, Elle Italia, Elle Cina, Elle Francia, Marie Claire Italia, Marie Claire Russia, Vanity Fair Italia...). Più, ovviamente, campagne stampa e sono fiera di avere tra i miei clienti anche i marchi italiani. Perché essere scelta in Italia è già complicato, per tradizione qui “si fa tutto in famiglia”, ma essere straniera ed essere scelta dai brand italiani è per me una grande gioia, anche perché gli italiani hanno uno spiccato senso di bellezza nel sangue. Voi, italiani, nascete già così: comprendete quali sono le cose veramente belle. In tutti questi anni sto imparando da voi, dai vostri grandi artisti», ci ha subito raccontato.
Come è nata la passione per la fotografia e come è arrivata in Monferrato?: «Non ho scelto io la fotografia, è stata la fotografia a scegliere me. Come faccio a dirlo? Beh, partiamo dal fatto che per il primo servizio fotografico che ho fatto, è talmente piaciuto che ho ricevuto un compenso in denaro, impensabile nel mio paese. Un servizio fatto di necessità con la mia amica: avevamo 14 anni, avevamo iniziato da poco a lavorare come modelle e non avevamo i soldi per farsi fare le foto promozionali da un fotografo professionista. Cosi abbiamo radunato le forze e abbiamo comperato una pellicola da 24 scatti. Dodici scatti io fotografa, lei modella, poi viceversa. Mi stavo divertendo così tanto a fare le foto, che le ho regalato anche il mio turno di modella per poter fare ancora un po’ la fotografa.
Da lì si è aperto un mondo… Poi all’età di 17 anni ho vinto il premio di “Super Fotografo” di Bielorussia. Sono stata la prima donna e anche la prima minorenne ad ottenere quel prestigioso premio. Dopo anni molto positivi, un periodo buio nel mondo della moda e nell’agenzia per cui lavoravo. Presi la decisione di andarmene, anche se amavo profondamente il mio paese e la capitale Minsk, dove all’epoca abitavo. Nonostante tutto, riuscii a uscire e andare a Milano, frequentando la più prestigiosa scuola di moda e di fashion business, la Marangoni. L’Italia è il paese che mi ha dato tanto, molta serenità, mi ha guarito tante mie ferite emotive; la lingua italiana, che all’inizio ascoltavo come una musica senza capirne il senso, è diventata la mia lingua preferita in assoluto. Iniziai a fare lavori per i brand di moda sia italiani che stranieri, poi... la crisi mondiale. Nel frattempo entrò nella mia vita il mio futuro marito, un casalese doc. La scoperta del Monferrato è stata bella, qui c’è di tutto: servizi, qualità di vita, cucina tra le migliori in Italia. Poi, anche il carattere delle persone: assomiglia un po’ a quello bielorusso, molto riservato, ma quando si aprono diventano amici per sempre».
Che servizio ha completato a Casale? «L’idea del servizio girava attorno a un pensiero filosofico “per arrivare a Dio, bisogna trovare la strada in mezzo alla luce e al buio”. Il famoso pavimento a scacchi, infatti, simbolizza questo pensiero. Ma il pavimento a scacchi si trova in tanti posti, io invece volevo un posto unico, che mi desse un contrasto elegante ma forte con il pavimento. Così ho pensato alla Cappella del Castello. Un posto storico, cuore della mia città preferita – cosa avrei potuto trovare di meglio? Certo, il Castello. Il posto che vive per l’arte con le sue mostre, che si presta perfettamente alle attività culturali».
Profili monferrini
Questa settimana su "Il Monferrato"







