Solo hi-tech salva i consumi. In provincia si sono spesi 17 milioni per gli smartphone
di Carlotta Demartini
L’Osservatorio Findomestic 2012 illustra bene quello che è il sentimento diffuso tra i consumatori: una crisi che non allenta la morsa, riducendo quindi di molto la disponibilità di denaro da destinare alle spese. Questo, unitamente al forte deterioramento del mercato del lavoro, hanno penalizzato la formazione di reddito.
Anche nel 2012 si registrata una caduta intensa dei consumi delle famiglie, diminuzione che ha portato al quinto trimestre consecutivo con il segno negativo: -3,2% rispetto allo stesso periodo del 2011.
In particolare la spesa complessiva per i beni durevoli (che oltre alle categorie analizzate dall’Osservatorio comprendono anche voci come ad esempio gioielleria, piccole imbarcazioni e strumenti musicali) si è ridotta nell’ultimo anno in Italia a 71,8 miliardi di euro, con un calo del 9,2% rispetto al 2011 e una spesa pro-capite di 1.186 euro, circa 124 in meno dell’anno precedente.
In provincia di Alessandria, in particolare, le famiglie hanno destinato 2.318 euro per l’acquisto di beni durevoli, cifra che attesta la diminuzione provinciale su un 12,8% in meno.
Il basso potere d’acquisto degli italiani continua a condizionare le decisione di rinnovare il proprio parco auto, infatti il comparto veicoli (auto nuove, usate, motoveicoli, camper) chiude, anche nell’Alessandrino, con la maggiore flessione percentuale delle vendite, che ha toccato in maniera trasversale tutti i settori. In provincia le immatricolazioni di auto nuove operate da privati e aziende sono state complessivamente 10.717, numero che ha portato a 246.316 il parco auto circolante. Anche i motoveicoli, sempre in provincia, sono scesi a 1.622 contro i 2.506 che erano stati venduti nel 2010. Ma se nel biennio 2010-2011 il comparto delle quattro ruote usate era stato preservato da una rovinosa caduta degli acquisti, nell’anno appena concluso la contrazione del volume ha interessato anch’esso, con una percentuale di -13,2%.
Tra i settori monitorati dall’Osservatorio Findomestic,quello della telefonia ha ottenuto sicuramente la miglior performance, sia in termini di volumi di vendita (+24,1%) che di valore (+21,1%) su scala nazionale. Il mercato è al momento interessato dal fenomeno di sostituzione tra cellulari meno evoluti e i nuovi smartphone che ha portato a una maggiorazione del 3,6% della spesa complessiva in ambito provinciale. Proprio la telefonia di ultima generazione e simili hanno fatto segnare nel corso dell’anno un aumento delle vendite che ha più che compensato la contrazione del segmento dei cellulari meno evoluti. In calo anche tutti gli altri settori hi-tech, dagli elettrodomestici all’informatica.