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I commercianti e i cittadini verranno azzoppati dalla Tares

Per molti cittadini ieri, lunedì 30, era l’ultimo giorno disponibile per versare la seconda rata della Tares (in base al comune di residenza), il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. Il secondo versamento è calcolato su quanto versato lo scorso anno ed arriva alla copertura dell’80% di ciò che era stato corrisposto nel 2012. E poi? «Questa è la vera incognita che grava su tutti e che rischia di essere una nuova stangata per gli esercizi commerciali - ha spiegato Sergio Guglielmero, presidente provinciale Confesercenti - Infatti al 20 dicembre si arriverà, con la terza rata, alla copertura totale dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati, avviati allo smaltimento. Ma la Tares comprenderà anche il pagamento di una maggiorazione per i costi dei servizi indivisibili (la sicurezza, l’illuminazione, le strade…), che sarà aggiunto all’erogazione della copertura integrale del costo del servizio rifiuti, che era stato finora finanziato anche con altri fondi. In tutto questo “bailamme” di cifre e ipotesi finora uscite sulla stampa, la realtà è che non ci sono ancora definizioni precise da parte del Governo centrale, che pare sia solo interessato a cercare di coprire l’Imu non incassata e che nel frattempo ha già annunciato la “Service Tax” dal prossimo anno. Così gli enti locali, che non stanno ricevendo nemmeno le integrazioni mancanti dall’incasso dell’Imu, sono costretti a rivedere la pressione fiscale sui cittadini, riducendo ulteriormente la disponibilità per i consumi. Ma chi ne farà le spese maggiori sono sicuramente le imprese del commercio, per le quali, con gli incrementi che ormai si vanno delineando, sarà certamente un salasso, tale da portare inevitabilmente alla chiusura di molte attività.In alcune grandi città, dove si sta procedendo al conteggio secondo i parametri attuali, un ristorante di media superficie passerà da una tassa di 5mila euro all’anno ad un versamento di oltre 12mila. Un negozio di frutta, una pescheria o un panettiere passeranno da mille a ben oltre i 2mila. Per una famiglia che vive in un appartamento di 100 mq l’aumento si prevede di almeno 60 euro. In provincia il panorama è più articolato, ma le maggiori preoccupazioni si registrano ad Alessandria. Infatti, a seguito della contingente situazione legata al dissesto, si ipotizza anche la possibilità di applicare la tariffa massima». Quello dipinto da Guglielmero è un quadro poco confortante: «Tutto questo senza prendere in esame tutta una nuova serie di rincari che si distribuiranno in varie direzioni, allo scopo di trovare la copertura sull’Imu. Intanto il dibattito generale, condizionato dalla propaganda politica, non affronta l’argomento Tares, quasi che questo uragano non dovesse abbattersi sulle nostre tasche. È davvero triste rimarcare che le incapacità della politica ed i giochi di potere si ripercuotono ancora sulle famiglie dei lavoratori e sugli imprenditori che ogni giorno mettono in gioco».

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Emanuela Pastorelli

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