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Antica tradizione

Domenica torna la Giostra del Pitu a Tonco

La manifestazione viene riproposta dopo tre anni di sospensione

Un momento dell'edizione 2019 della Giostra del Pitu

Tutto pronto per la Giostra del Pitu. Dopo tre anni di sospensione a causa dell’emergenza sanitaria, torna l’appuntamento più sentito del piccolo comune di Tonco. Domenica 23 aprile la giornata si aprirà alle ore 14.45 con la partenza dalle Officine Casorzo della sfilata dei carri che rappresentano momenti della vita contadina dei nostri nonni.

Alle 16 in piazza Vittorio Emanuele II ci sarà il processo, la difesa e la condanna del Pitu, il tacchino. Si tratta di un antico rito propiziatorio contadino: cacciare le potenze del male e scaricare addosso al capro espiatorio tutti i mali che hanno afflitto il popolo durante l'anno trascorso per consentire alla comunità di iniziare il nuovo ciclo sotto i migliori auspici. Il Pitu imprigionato viene condotto davanti ad un tribunale, allestito in piazza, dove i giudici togati lo processano in un incalzare di schermaglie verbali tra la pubblica accusa ed il Pitu, che cerca inutilmente di difendersi.

Al termine del processo, il Pitu viene condannato a morte e chiede, come ultimo desiderio, di fare pubblicamente testamento. Tutto questa parte sarà recitata in dialetto monferrino. Alle 16.30 il momento più atteso: la gara equestre. Sette fantini, uno per ogni rione partecipante - Annunziata, Portone, Piazza, Santa Maria, Stazione, S.Antonio, Casa Paletti - si sfideranno per staccare con un bastone la testa al pitu di stoffa appeso ad una corda in mezzo alla piazza.


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Cesare Barberis

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