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Sanità

All'ospedale Santo Spirito «pochi parti, il punto nascite è a rischio»

La sopravvivenza del punto nascite del Santo Spirito è sempre più a rischio. Sono 145 i parti effettuati dall’inizio dell’anno nel reparto di Ostetricia, ancora in diminuzione rispetto al 2017. Quindi, tenuto conto che siamo a fine maggio, con ogni probabilità i parti del 2018 saranno all’incirca 350. Sul tema interviene il Comitato in difesa della salute dei cittadini monferrini.

«Sappiamo che 500 era il numero minimo per una sicura sopravvivenza di un reparto così importante per il nostro nosocomio; questa situazione - dice il portavoce Giorgio Demezzi - preoccupa noi e dovrebbe soprattutto preoccupare il sindaco, che è il massimo rappresentante della sanità del nostro territorio e il garante della salute per tutti i cittadini. Pur derivando questa situazione da una denatalità ormai diffusa non solo nel Casalese ma in tutta Italia, sarebbe opportuno verificare con attenzione anche altre condizioni che potrebbero esserne la causa, ad esempio l’assenza del parto indolore, da tanto tempo promesso, ma mai realizzato, e come mai tante gestanti effettuano le visite nel nostro ospedale, ma poi scelgono di partorire altrove».

Aggiunge il Comitato:  «Dobbiamo essere schietti con i nostri cittadini: o la Regione, l’ASL, il sindaco riconoscono  che l’Ostetricia nell’Ospedale di Casale è importante, anche come segnale di sopravvivenza del nostro nosocomio, e mettono in atto tutti gli interventi per rendere attrattivo questo reparto, oppure lasciamo che si avvii ad una lenta ma inesorabile chiusura, con tutte le conseguenze del caso come avvenuto purtroppo per tanti reparti del nostro ospedale (Malattie infettive, Oncologia, Urologia, Dermatologia ecc..). Su questo occorrerà coinvolgere subito il nuovo direttore generale dell’ASL».


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Valentino Veglio

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