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  • 25 febbraio 2022
  • Rosignano Monferrato

Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese

«Serve la partecipazione di tutti i soci per non essere “cugini poveri”»

Le riflessioni dopo le dimissioni del presidente

Domenico Ravizza, past president del Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese

Gentile direttore, chiedo ospitalità per esprimere il mio pensiero relativamente alle recenti dimissioni dalla carica di presidente e dal CdA del Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese dell’amico Luigi Ronchetti, in vista dell’assemblea ordinaria dei soci in programma sabato 26 febbraio.

In questo ultimo periodo, come si è avuto modo di apprendere dalle comunicazioni del Consorzio Colline del Monferrato Casalese e tramite dettagliato articolo su “Il Monferrato”, il presidente del Consorzio, Luigi Ronchetti, ha rassegnato le sue dimissioni. Mi sento responsabile di questi accadimenti, in quanto promotore della sua nomina a presidente. Credevo di poter dare, con questa mia indicazione, un impulso e una migliore organizzazione al Consorzio.

Mi dispiaccio per l’evoluzione dei fatti. Pensavo che la grande professionalità e passione di Ronchetti per questo territorio avrebbe, così com’è in parte successo, ridato nuovo impulso tecnico e di organizzazione per figurare sempre meglio nel panorama piemontese, italiano e internazionale, relativamente alle nostre produzioni e, soprattutto, per elevare i valori economici e territoriali del Monferrato casalese; per questo, lo ringrazio per il suo prezioso apporto. Forse, ho sopravvalutato la mia e la nostra capacità nel comprendere che il Consorzio non è solo un organismo che deve dare soluzioni e che non basta la “miserevole quota” che ogni socio versa per la funzionalità dell’organismo stesso.

Serve la partecipazione di ognuno dei soggetti soci, per poter generare quella forza che può essere dirompente nella nostra situazione di “cugini poveri”, come valore delle produzioni e dei terreni del Piemonte. Sarebbe ora che questa mentalità finisse. Dovrebbe prevalere il concetto che se uno è bravo e ha successo andrebbe preso ad esempio, così come dovremmo avere la capacità di felicitarci con chiunque apporti valore, perché tutto il territorio ne trarrebbe vantaggio. La base societaria non è costituita solo dalle aziende vitivinicole e dalle tre Cantine, ma anche dai produttori conferenti che devono, attraverso le loro realtà cooperative, essere soggetti partecipi del Consorzio stesso.

Non dimentichiamo, poi, gli organismi sindacali e le istituzioni di questa zona: migliore e maggiore dovrebbe essere la loro attività di supporto e incentivo al Consorzio. Grazie alla disponibilità e responsabilità del vice presidente Claudio Coppo, questa crisi del Cda potrà contare in una continuità fino al termine del triennio amministrativo. Sarà poi oltremodo importante che una maggiore partecipazione, per altro già sollecitata in precedenza, si realizzasse al meglio, consentendo al Consorzio di non mollare alcun obbiettivo programmato, tra i quali ritroviamo: 

 - Divulgazione e promozione della mappatura viticola del nostro territorio elaborata da un grande professionista;

 - Definizioni con i produttori del Consorzio Ovada circa l’iscrizione alla produzione del Barbera del Monferrato Superiore docg per raggiungere, anche su questa produzione, l’erga omnes;

 - Definizione delle piccole modifiche statutarie per rendere lo Statuto più consono all’attuale realtà consortile;

 - Definizione di un programma che possa consentire al Consorzio di acquisire la “delega di riferimento” della DOP “Barbera del Monferrato”, che si produce nel nostro territorio (in gran parte) e nell’ovadese/acquese.

 - Prosecuzione delle attività di promozione delle denominazioni nel nostro territorio e ovunque vi siamo possibilità di azioni. Cosi come dovrebbe mancare, e confermerò la mia disponibilità, la fattiva partecipazione di tutti alle attività del nostro Consorzio.


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Paolo Pensa

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