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Verso una carriera diplomatica
Sicurezza globale e geopolitica Sulle orme di nonno “Jean”
Il futuro di Nicola Mossone, 22enne universitario casalese

Bisogna sognare in grande perché, a scendere, c’è sempre tempo. La pensa così Nicola Mossone, 22enne, monferrino, ex studente del Classico al Balbo, prossimo alla laurea triennale in Studi Internazionali all'Università di Trento e con una promettente carriera diplomatica alle porte, che passerà attraverso la specializzazione l’Università degli Studi Politici Sciences Po di Paris.
La notizia dell’ammissione al Master International Security della Siences Po, seconda università al mondo per importanza nelle relazioni internazionali, è giunta proprio in questi giorni e, malgrado Nicola si fosse già conquistato l’ammissione all’altrettanto prestigioso Graduate Institute of International and Development Studies di Ginevra (Master International Affairs con specializzazione in Global Security), alla fine, non ha potuto “resistere” all’opportunità di frequentare quella che, per uno studente del quinto anno di liceo, ai tempi, “sarebbe stato solo un grande sogno”.
«Non nascondo che la scelta è stata molto ardua, ma l’approccio caratterizzante il master, ha fatto la differenza. Le mie ambizioni nascono da un importante percorso scolastico, arricchito dal prezioso insegnamento dei nonni materni (Jean Servato e Anita Bertazzoni), che mi hanno avvicinato alla storia e alle tematiche della seconda Grande Guerra. Fondamentale, l’esperienza di studi al Balbo, presso il quale ho acquisito la giusta sensibilità e la necessaria consapevolezza rispetto alle tematiche ambientali. Durante l’Erasmus, poi, mi sono specializzato nell’ambito dei conflitti armati e, in seguito, ho ottenuto un diploma di Geopolitica e Sicurezza Globale all’Istituto di Studi di Politica Internazionale di Milano. In questo percorso, è maturato in me l’interesse per i conflitti armati e la mediazione: mi piacerebbe entrare nelle Nazioni Unite. Gli studi strategici e di intelligence che sto seguendo, potrebbero anche aprirmi un futuro nella Sicurezza Nazionale e nel campo dell’Intelligence».
Il suo futuro lo pensa all’estero, ma con incarichi anche collegati all’Italia. La carriera diplomatica, malgrado i nefasti eventi di cronaca, non lo spaventano, anzi, diventano un motivo in più. «La vicenda in Congo, così come in molte altre parti del mondo, fa comprendere quanto sia importante risolvere le instabilità che, inevitabilmente, prima o poi, potranno avere ripercussioni sul benessere delle persone, sulla società e sull’economia».
A dargli maggiore forza è la consapevolezza di sapere che ci sono persone che, come lui, pensano in modo positivo e cercano di avere un impatto sulla società per migliorarla. Nella sua scala dei valori, ci sono: responsabilità/impegno, collaborazione e sostenibilità socio-ambientale..
Del suo trascorso studentesco nel Monferrato, conserva i legami con i compagni più appassionati, intraprendenti e sensibili alle tematiche a lui più care, come l’ambiente (con Federico Azzarito, è stato fondatore del Fridays for Future di Casale Monferrato).
Rispetto alla politica, invece, pensa che abbia perso l’aggancio con la realtà e con le persone, soprattutto nei confronti dei giovani, originando un disinteresse bidirezionale. “Bene la proposta di Enrico Letta di portare il voto ai 16enni”. Rispetto alla recente dichiarazione del premier Draghi nel qualificare “dittatore” il presidente Erdogan, infine, così, la pensa Nicola: “Draghi è stato schietto e diretto. Certamente, da un punto di vista diplomatico, la sua dichiarazione può creare attriti e ripercussioni, ma l’ambivalenza fa male. Occorrono posizioni chiare per definire le proprie azioni”
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