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  • 10 luglio 2012
  • Casale Monferrato

A Casale verrà realizzato il centro recupero degli elettrodomestici

È emersa qualche buona notizia per l’economia casalese, dal convegno di venerdì mattina “La formazione e l’innovazione tecnologica per Casale capitale del freddo”, organizzato dal Centro Studi Galileo. I rappresentanti delle aziende del freddo casalesi e delle associazioni di categoria hanno partecipato all’incontro moderato dal giornalista de “Il Monferrato” Pier Luigi Rollino, nella Sala Consigliare del Comune. La prima novità è che il centro di recupero di elettrodomestici si farà. L’investitore c’è e sembra convinto a avviare il business nella nostra città. Si tratta del gruppo Grassano, della Riccoboni Holding che, come ha annunciato Enrico Bosi, direttore sviluppo tecnologie ed impianti, spenderà circa 4 o 5 milioni di euro per la costruzione della nuova struttura. Le prospettive sono incoraggianti: «In Piemonte esiste solo un centro per lo smaltimento di elettrodomestici, ma è obsoleto. A Casale arriverebbero, inizialmente, 6-7mila tonnellate all’anno di elettrodomestici da Piemonte e Liguria, arrivando anche a 8mila. Verrebbe recuperato il 90-95% degli elettrodomestici. Lo stabilimento darà lavoro a 30 persone». Secondo Umberto Fava, di Lamoro, l’agenzia di sviluppo che ha seguito il business plan, «l’investimento è pronto a partire». «Occorre, però, un contributo regionale» è l’appello del sindaco Giorgio Demezzi. La costruzione dell’impianto sarà in parte finanziata dai fondi che arriveranno a Casale grazie al Piano Territoriale Integrato. «Già da anni - ha spiegato Demezzi - avremmo dovuto ricevere un contributo di 5 milioni di euro per i progetti presentati. I fondi erano però stati dirottati. Ora, sono finalmente disponibili, ma sono 4 milioni invece di 5». Come riuscire a sbloccare i 4 milioni lo ha spiegato Paola Galesio, del Comune di Casale: «Il Piano Territoriale Integrato risale al 2005 e includeva diverse opere, sostenute da fondi europei e, per il 10%, dal Comune. Invece di 5 milioni, però, l’Europa ce ne darà 4, quindi occorrerà rivedere il progetto, ripresentandolo modificato. Nel piano, saranno inseriti l’impianto di recupero elettrodomestici, il Pip 5, la cablatura con fibre ottiche per collegare Casale a altre città». Ha sottolineato l’importanza di Pti e centro di recupero elettrodomestici anche il presidente della Provincia, Paolo Filippi: «Queste attività possono contribuire a rilanciare il territorio». Grazie al Centro Studi Galileo, la nuova legge sul patentino dei frigoristi potrebbe portare ricadute positive su Casale. Chiunque si occupi di manutenzione e installazioni di frigoriferi e condizionatori, da oggi dovrà conseguirlo. «Il Centro Studi Galileo- ha affermato Marco Buoni- promuoverà i corsi per ottenere il patentino, portando a Casale 3 mila operatori all’anno. Per la città e la sua economia è un’ottima opportunità: si potrebbero organizzare visite alle industrie casalesi, mettere in mostra i loro prodotti durante i corsi, presentare le aziende cittadine, far conoscere le bellezze di Casale». Un’interessante idea è stata lanciata da Chiara Silvi, del Politecnico di Torino: «Costituire a Casale un laboratorio che veda unite tutte le aziende del freddo per la ricerca tecnologica. In Italia sarebbe il primo». E Buoni ha consigliato di puntare su mercati con prodotti di nicchia e anche sulla Turchia per rilanciare il freddo.

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Emanuela Pastorelli

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