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Agricoltura

Droni nella lotta contro le zanzare: c’è la richiesta al Ministero

In Regione Piemonte presentato un ordine del giorno

La Regione chiederà al Ministero della Salute la deroga all’utilizzo sperimentale di droni per la distribuzione in risaia, in pieno campo, del Bacillus thuringiensis var. israelensis, su superficie circoscritta e predefinita, attuando tutte le prescrizioni previste dal parere tecnico-scientifico di Francia e Italia, redatto in fase di autorizzazione del prodotto biocida, evidenziando che tali attività sperimentali, come dimostrato in ambiente protetto, non avranno effetti di deriva significativi in virtù di un’altezza di volo non superiore ai tre metri di quota e alla realizzazione delle sperimentazioni in assenza di vento.

È l’ordine del giorno preparato dal tecnico Federico Spanna dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte di Giorgio Ferrero e da Igor Boni dell’Isola, e firmato dai consiglieri regionali Domenico Ravetti e Luca Rossi: si tratta dell’uso di droni per la lotta contro le zanzare in risaia.

«Questo è il primo importantissimo risultato ottenuto dall’azione che in Monferrato si sta portando avanti per la lotta antizanzare attraverso l’uso dei droni - sottolinea Andrea Desana, presidente del Comitato Casale Monferrato Capitale della DOC che per primo ha presentato in Monferrato questa iniziativa - un passo avanti dopo la presentazione al Castello di Casale e la dimostrazione al “Luparia” si S. Martino di Rosignano. Un utilizzo quello dei droni - aggiunge Desana - che potrebbe essere esteso anche ad altre realtà come la lotta alla processionaria, suggerita proprio nell’ultimo incontro dal sindaco di Odalengo Grande, Fabio Olivero. Insomma credo che questa opportunità di uso dei droni in agricoltura dovrebbe essere colta».

Tornando all’ordine del giorno, ecco alcune premesse: «L’uso dei droni si è affermato negli ultimi anni in agricoltura, trovando utili applicazioni anche nella difesa delle colture, ad esempio attraverso il monitoraggio delle condizioni delle coltivazioni e attraverso la distribuzione di antagonisti biologici, come nel caso del mais, con il lancio del Trichogramma per il controllo della piralide; nell’ambito della lotta alle zanzare in area di risaia è evidente che l’utilizzo di queste tecnologie avrebbe una grande possibilità di ottimizzare l’efficacia delle azioni, derivante dalla possibilità di trattare le zone infestate dalle larve con volo di precisione a bassissima quota (inferiore a 3 metri); nel passato, fino al 2014 compreso, i trattamenti delle risaie effettuati con gli elicotteri o gli aerei, che hanno interessato annualmente fino a 40.000 ettari di risaie nelle vicinanze dei maggiori centri urbani, aveva un costo ormai insostenibile per le casse regionali e che è opportuno sperimentare l’utilizzo di nuove tecnologie per verificarne efficacia e costi nell’utilizzo in pieno campo»;

La lotta alle zanzare «rappresenta una necessità recepita dalla Legge regionale 75/95, non solo per il fastidio che arrecano alla popolazione deprimendo le potenzialità turistiche di ampi territori regionali ma soprattutto per i rischi connessi alla salute dell’uomo e degli animali, dato che alcune specie di zanzara trasmettono virus pericolosi come Zika, West Nile, Chikungunya, Dengue; nella lotta biologica alle zanzare si utilizza il biocida VectoBac 12 AS che è un larvicida biologico in sospensione concentrata, specifico contro le larve di zanzara e simulidi ed è classificato come presidio medico chirurgico e non come prodotto fitosanitario». Nell’ambito dei progetti di lotta alle zanzare coordinati dall’IPLA per conto della Regione Piemonte, «dai dati sperimentali di laboratorio e in prove controllate, è stata verificata l’efficacia dei droni nello spandimento di preparati liquidi con l’utilizzo di Bacillus thuringiensis var. israelensis, prodotto biocida che colpisce le larve di zanzara».

Infine è bene ricordare che «le attività sperimentali volte ad ottenere l’autorizzazione e l’autorizzazione all’impiego mediante i droni di prodotti fitosanitari sono di competenza del Ministero della Salute».


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