Hashish nero: nuovi arresti. In manette due albanesi che si apprestavano a lasciare l’Italia
di Bruno Cantamessa
Quando i Carabinieri del nucleo operativo di Casale hanno effettuato il blitz nell’alloggio, gli occupanti stavano pianificando la fuga in Albania. Sarebbero bastate poche ore di ritardo e Llesh Cires, 36 anni, e Irido Marku, 29 anni, cittadini albanesi entrambi domiciliati a Vigevano, già noti alle forze dell’ordine, probabilmente sarebbero diventati “uccelli di bosco”. Secondo gli investigatori della Compagnia Casale sarebbero i rifornitori della piazza casalese di un nuovo tipo di droga, l’hashish nero del tipo afghano “carta oro”, sequestrato per la prima volta una quindicina di giorni fa proprio dagli stessi militari.
Nell’occasione erano stati arrestati tre giovani: Simone Marangoni, 23 anni, Fabio Biondolillo, 19 anni e Davide Tassone, 21 anni. Marangoni era stato fermato in piazza Venezia, un fine settimana al volante di una Golf intestata alla madre; sotto il sedile aveva un panetto di hashish nero del peso di 101 grammi.
Il giorno successivo i Carabinieri avevano proceduto al controllo di un’altra autovettura, una Honda Civic, sulla quale viaggiavano Tassone e Biondolillo. Addosso al Tassone non era stata rinvenuta droga mentre Biondolillo nascondeva nelle mutande 22 grammi di marijuana e 6 di hashish.
La perquisizione eseguita sul veicolo e quella estesa alle abitazioni dei due ragazzi e al capannone di Tassone, in zona industriale, aveva portato al recupero di 1,8 chili di hashish dello stesso tipo trovato in possesso al Marangoni.
Lo stupefacente era stato occultato da Davide Tassone all’interno del capannone dove il giovane esercita l’attività di artigiano. Al Biondolillo erano stati sequestrati 3.330 euro nascosti in una credenza: le banconote erano state segnalate dal cane pastore antidroga Fox - appartenente al Corpo di Polizia Municipale di Alessandria e impiegato nell’operazione - in quanto intrise di stupefacente. Anche per Tassone e Biondolillo era scattato l’arresto.
Tutti e tre gli arresti erano stati convalidati in Tribunale dal gip Manuela Massino: nei confronti di Biondolillo e Tassone erano stati disposti gli arresti domiciliari, mentre a carico di Marangoni l’autorità giudiziaria aveva optato per l’obbligo di firma tre volte la settimana nella caserma dei Carabinieri di corso Giovane Italia.
Llesh Cires e Irido Marku rappresenterebbero il livello superiore rispetto ai tre giovani casalesi. Secondo gli inquirenti i due albanesi sarebbero trafficanti di buon livello che si rifornirebbero di droga direttamente nel loro Paese. Llesh Cires risulta essere titolare di una piccola attività artigianale in un paese della Lomellina; il connazionale, che si è dichiarato operaio, in realtà opera come autista di Cires che non ha la patente di guida.
Gli uomini del nucleo operativo, dopo averli individuati come i responsabili dell’approvvigionamento del particolare tipo di stupefacente sulla piazza casalese e temendo una loro fuga, li hanno bloccati sabato in un alloggio del centro storico di Vigevano: il giorno avrebbero lasciato l’Italia. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati 3500 euro in contanti, probabile compenso dell’attività di spaccio. I due stranieri - arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti - al termine delle formalità di rito, sono stati trasferiti nella casa circondariale di Vigevano in attesa dell’udienza di convalida.
L’hashish nero del tipo afghano “carta oro” - quello sequestrato dai Carabinieri di Casale è risultato di ottima qualità - è uno stupefacente del tutto nuovo sul territorio locale. Il suo costo è oltre il doppio di quello marocchino finora reperito sul mercato dello spaccio: 500 euro all’etto, contro i 220-230 euro. Le indagini proseguono.