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La nobile famiglia Giunipero, un relais panoramico e una splendida chiesa del Vittone

Nella nobile residenza dei Giunipero di Corteranzo, oggi appartenente all'azienda agricola Isabella dei Calvo, campeggia sopra il millesimo 1712 l'arma parlante con "la pianta di ginepro (in latino 'iuniperus') al naturale, terrazzata con il capo d'oro all'aquila coronata di nero, sostenuta dalla fascia d'azzurro a tre stelle d'oro". Infeudati di Corteranzo nel 1112, gli antichi signori di Robella ebbero conferma del possesso feudale dal marchese di Monferrato, Bonifacio III Paleologo, il 14 aprile 1483 nella persona di Enrico Giunipero. L'antica famiglia è ricordata nella principale raccolta araldica delle famiglie monferrine, il settecentesco "Blasonario Casalese", con il cognome latino "de Juniperis" e la variante nello stemma del destrocherio che regge un arboscello. E' ormai certa la loro presenza nella vicenda costruttiva dello splendido tempietto a pagoda di San Luigi Gonzaga, edificato da Bernardo Antonio Vittone (Torino 1705-1770) intorno alla metà del Settecento, pare, con un lascito del vassallo Carlo Tommaso Giunipero, fratello dell'abate Antonio e figlio di Vittorio Bonifacio. Quest'ultimo aveva già ottenuto dai Canonici lateranen­si di Crea il patronato della cappella sotto il titolo del "Riposo di Sant'Eusebio", fabbricata come segno tan­gibile della sosta del vescovo Eusebio con la statua della Vergine di fronte alla fenditura miracolosamente apertasi nel dirupo che gli ostruiva il passo. Si legge infatti nell'unico documento che conosciamo sul trasferimento dei di­ritti, il testamento datato 30 marzo 1725, che l'illustris­simo signor Vittorio Bonifacio Giu­nipero di Corteranzo faceva obbli­go ai "figli ed eredi universali a te­nere in buono stato e decoro" la cap­pella del Riposo invitandoli, qualo­ra non fossero più in grado di man­tenerla decorosamente, "a rinunziarla ad altri che meglio la possino soste­nere". Una circostanza destinata a verificarsi quasi due secoli dopo quando don Vittorio Giunipero (Corteranzo, 1831 - 1905), dopo aver sostenuto le spese dei restauri del 1860, fu costretto per motivi di natura finanziaria a cedere la cappella all'amministrazione del Sacro Monte. Ordinato sa­cerdote nel 1854, era stato insegnante nelle scuole pubbliche di Robella e consigliere co­munale per molti anni. Oltre alla cappella di Crea, fece restaurare a proprie spese la chiesetta campestre di San Luigi di Corteranzo e quella che sorge sui confini di Cortiglione. Scrisse anche un volume di "Poesie morali sacre e di circostanza" (Tipografia Pane, Casale 1893), dedicato al nuovo vescovo, mons. Paolo Maria Barone, accolto dalla "città di nobili / d'egregi sentimenti", pronta a ricevere il Presule ornata ad ogni passo "di begli archi trionfali, / arazzi che si librano / de' venti sovra l'ali". Fu sepolto nel piccolo cimitero, sorto nel 1833 accanto a quel gioiello barocco voluto dagli antenati, sotto una lapide ormai quasi illeggibile che recita: "Sia pace all'anima benedetta del pio abate / Vittorio Giunipero di Corteranzo / morto il 23 aprile 1905 / in età di anni 76 / vero ministro di Dio / consacrò la vita alla salute delle anime / all'educazione della gioventù / ed a beneficiare il prossimo / le desolate sorelle posero / invocando preci". Dionigi Roggero - UNA CANONICA E' ORA UN RELAIS PANORAMICO - Non è facile prendere appuntamento per una visita alla tenuta Isabella e al nuovo suo relais che sorge sull'antico complesso dei Giunipero (oggi Calvo) a Corteranzo di Murisengo: un atto vandalico ha danneggiato la centrale dei telefoni di Murisengo e su internet un numero telefonico su una guida ai buoni Doc corrisponde non ai Calvo ma a una signora protestante «E' dieci anni che mi telefonano per prenotare vini...». Alla fine tutto è bene e in una splendida giornata di estate, superato il capoluogo, svoltato a destra per una strada in salita (da allargare, dove si affaccia un ristorante che abbiamo appena ben nominato con Massobrio, la cascina Martini) arriviamo infine al terrazzo panoramico su piscina (oggi mancano i bikini però) di questo nuovo relais «Canonica di Corteranzo» sottotitolo «un soggiorno nella storia e nel territorio». Sotto di noi oltre alla piscina, i vigneti e poi Piovà Masaia (con l'alto campanile), Castelnuovo (con la grande cupola della chiesa di don Bosco), Montiglio, Rinco.... A fianco la massiccia casa del '600, con arco sul cortile, che era retaggio della famiglia Giunipero. Ci riceve uscendo dalla cantina «nobiliare» (la tenuta produce grandi vini e da tempo) Gabriele Calvo che vi regna con la moglie Emma, lui è figlio di Pietro, vignaiolo storico che entrò alla grande nella nostra prima Guida del Monferrato, quella con Aldo Timossi (purtroppo è scomparso il 3 aprile): è stato il bisnonno Giuseppe ad acquistare all'inizio del '900 il complesso, poi il lavoro è stato proseguito dal figlio Damiano. Gabriele ha quattro figli Athos Gabriele, Jacopo, Arianna e Gaia. Nella settecentesca dimora patrizia fotografiamo lo stemma dei Giunipero, una bella Madonna Immacolata e, nella cupolina dello scalone, angioletti di buona mano. Poi passiamo alla Canonica adiacente, prima era un rifugio di caccia nobiliare datato 1600, quindi abitata fino al 1964 dal parroco e poi acquistata nel 2003 dai Calvo. Oggi appunto dopo accurati lavori di restauro (rischiava il crollo) l'apertura come relais, primo ospite nel 2006 un cliente poi amico di famiglia olandese, dirigente d'azienda, grande lettore: ultimo, il giornalista Lamberto Sposini nella «camera del vescovo», con letto a baldacchino. Le camere sono nove più una suite, arredate in stile tutte con bagno e tv al plasma, da quelle dell'ultimo piano, dai soffitti lignei, su un lato panorama verso la valle e sull'altro verso il verde da cui spunta la cupola di San Luigi; da segnalare la sala di lettura con il giornale on line, altri saloni (in uno se apri il confessionale trovi i «peccati concessi»: le grappe...), poi la reception, il suggestivo dedalo dell'infernot. Il fienile è ora una vasta (e panoramica) sala per congressi Due camere sono attrezzate per i disabili. Il viaggio si conclude nel cimiterino adiacente la chiesa di San Luigi Gonzaga, il gioiellino del Vittone (è piaciuto molto anche a Bobby Tanzilo, in Usa...), alla periferia della frazione tra i vigneti (by Calvo...), cimiterino dove troviamo abbandonata (lo aveva già denunciato il conte di Ricaldone) la sepoltura di Vittorio Giunipero di Corteranzo, l'ultimo della famiglia nobiliare, Gabriele si impegna (visto che ne è, per abitazione, il discendente...) a ripulire la lapide e a portarvi un fiore. Luigi Angelino. FOTO: dal terrazzo del relais Canonica sulla piscina, i vigneti, il panorama del Monferrato; la camera del vescovo e la dimora patronale dei Giunipero-Calvo.

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Marco Imarisio

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