Un amministratore delegato alla guida di Cosmo: la proposta divide

Serpeggiano malumori in molti sindaci del comprensorio

di Mattia Rossi

Fa discutere la proposta lanciata dal presidente di Cosmo Guido Gabotto, in accordo con l’Amministrazione comunale, sulla direzione della partecipata. Come abbiamo riportato sul numero di martedì, il presidente ha riferito al Cda la proposta di istituire la figura dell’amministratore delegato che raggruppi in sé quelle di presidente e direttore generale indicando come potenziale nuovo a.d. proprio egli stesso. Alle iniziali riserve avanzate dal consigliere Giorgio Demezzi, se ne sono aggiunte altre.

Particolarmente critico il consigliere comunale di Casale Fabio Lavagno (Pd): «Ci sarà pure una ragione se l’impresa pubblica locale si è avvalsa della figura del direttore generale, separata dalla carriera politica ed incardinata nelle tipiche procedure assunzionali pubblicistiche. Innanzitutto c’è un interesse aziendale da tutelare (diverso e distinto dall’interesse politico) e la figura del direttore rappresenta la garanzia di questo interesse nel tempo e allo stesso tempo è sinonimo separazione tra funzioni di governo e funzioni di gestione».

Ironico Cesare Chiesa, sindaco di Rosignano ed ex presidente del Consorzio Casalese Rifiuti: «Reputo troppo intelligente il presidente Gabotto per pensare che veramente sia convinto che l’attuale emegenza pandemica costituisca un problema per la selezione e l’individuazione del nuovo diettore di Cosmo. Si stanno predisponendo gli esami di maturità per migliaia di studenti, non credo quindi sia un problema colloquiare qualche professionista serio e preparato». Per Giuseppe Pavese, sindaco di Giarole, è anche un problema di percentuali: «I Comuni del territorio sono più del 60%: concentrare tutto su Casale non è corretto».

Intanto, nel centrodestra cresce l'imbarazzo...

Servizio completo su "Il Monferrato" di venerdì 29 maggio.