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Tamburello
Moncalvo intitola lo sferisterio a Roberto Carni
Sabato mattinata alle ore 10 la cerimonia ufficiale
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Lo sferisterio di Moncalvo sarà intitolato a Roberto Carni. Il prossimo sabato, 24 giugno, alle ore 10, presso la “Fossa dei leoni” ci sarà la cerimonia dove il campo di tamburello prenderà ufficialmente il nome di Carni. La sua scomparsa nello scorso autunno aveva destato un vasto cordoglio in tutta la città e nel territorio circostante e da subito si era manifestata la volontà di scolpire il suo nome e il suo esempio là dove la sua passione lo aveva visto per tanto tempo.
Alla presenza delle autorità, dei giocatori e degli appassionati dello sport storico delle nostre colline, sarà così posta una targa in sua memoria. La cerimonia sarà seguita da un incontro dimostrativo che vedrà scendere in campo la formazione della Tigliolese di Serie A e i ragazzi della locale società moncalvese. L’idea di intitolare lo sferisterio era partita a novembre scorso dall’associazione “Tamburellistica Moncalvese” che aveva inoltrato la richiesta tramite il presidente Andrea Pastore all’assessore allo sport di Moncalvo Barbara Bonello.
Il bellissimo e particolare sferisterio comunale caratterizzato dai due imponenti torrioni del castello sarà così intitolato all’indimenticato Carni, scomparso lo scorso novembre, e che in vita ebbe “un ruolo essenziale nel mantenere viva la tradizione del tamburello a muro, massima espressione del patrimonio della cultura contadina monferrina, prima nella veste giocatore e successivamente come presidente e tecnico della locale compagine”, spiegava Pastore.
Da giocatore era presente alle finali disputate dal Moncalvo nel 1984 e 1985, quale Presidente e tecnico si è aggiudicato il campionato in tre occasioni nel 1988, 90 e 97. “Nel corso della sua presidenza si è adoperato alla conservazione e al miglioramento dello sferisterio. Grazie al suo impulso il volto dello stesso è cambiato prima dotandolo di un manto di calpestio in terra rossa, poi con un impianto d’irrigazione che consente nel periodo estivo la disputa di partite e allenamenti in condizioni ottimali con un fondo consistente e privo di polvere. Altri interventi di manutenzione sono stati anche eseguiti nel locale adibito a spogliatoio e sul muro di appoggio”.
Secondo la società sportiva “non si ricorda altro soggetto che si sia adoperato fattivamente e finanziariamente come Roberto per il perpetuarsi della pratica del tamburello a muro in Moncalvo”. Carni era appassionato di sport, ed era anche un grande sostenitore della locale squadra di calcio di cui il genero è allenatore. Sarebbe stato felicissimo della recente promozione in Prima Categoria. Non mancava mai infatti di seguire i suoi ragazzi nelle partite in casa e in trasferta.
“Non tutti lo sanno o se lo ricordano, ma se oggi a Moncalvo c’è una squadra di calcio composta prevalentemente da ragazzi del territorio, è anche grazie a un progetto partito tanti anni fa (precisamente nel 2009, quando iniziammo con il calcio a 5) e alle persone che nel tempo con la loro disponibilità e la loro passione hanno consentito a questa idea di evolvere anno dopo anno fino ad arrivare a quello che vediamo oggi la domenica alla Valletta. Persone come Roberto Carni”, commenta il presidente biancorosso Manuel Bosco.
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