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  • 27 giugno 2014
  • Pontestura

Pontestura: l’antico, castello medievale, notizie e immagini

Un ampio prato verde, circondato da una duplice fila di alberi è tutto ciò che rimane dell’antico castello di Pontestura, prato che e costituisce oggi uno dei principali luoghi di incontro per gli abitanti gente del paese. Dopodomani, domenica, al Teatro Verdi di Pontestura, alle 17, verrà presentato il volume che raccoglie i contributi di quattro studiosi, relatori lo scorso anno della giornata di studio organizzata dall’associazione “Arte e Storia” di Casale e dal Comune di Pontestura proprio su “Il castello di Pontestura nel Medioevo”. Il volumetto - quasi 100 pagine - si presenta in una elegante veste editoriale, ricco di immagini ma - soprattutto - di saggi di grande interesse. A.A. Settia, noto medievalista, presidente di “Monferrato Arte e Storia”, sulla base di una ricca documentazione risalente ai secoli XXII e XXIII, tra la quale spicca una bolla papale di Innocenzo II, ha portato nuovi e fondamentali elementi per la conoscenza del territorio in quel tempo ormai lontano. Particolarmente importante la identificazione di due centri dapprima distinti, “Ponte” e “Sturia”, toponimi antecedenti a “Pontestura”. Enrico Lusso, docente all’università di Torino, ha proseguito la storia del castello nei secoli successivi, quando per alcuni periodi divenne sede della corte itinerante dei marchesi Paleologi, illustrandone le modificazioni intervenute nella struttura con una serie di 14 immagini, un inventario che permette di ricostruire come appariva visto dall’esterno, ma anche come dovevano essere la disposizione e l’aspetto delle sale interne. Molto particolare lo studio di Dino Cattaneo, appassionato cultore di molte discipline, che ha sottolineato l’importanza del luogo come sede naturale del passaggio fluviale da almeno tremila anni, concentrando l’attenzione su una fila di edifici tuttora presenti nell’antica “ruta da Po”, dei quali ha eseguito il rilevamento delle superstiti strutture murarie. Edifici prossimi al lato ovest dello scomparso castello che si ipotizza avessero funzione difensiva. Le vicende della definitiva demolizione del castello, con la torre già abbattuta nel 1798, sono state presentate da Stefania Merlo Perring, ricercatrice dell’università inglese di York, che utilizzando documenti dell’archivio storico pontesturese ha rievocato le trattative per l’acquisto dei ruderi da parte dell’amministrazione comunale del tempo e la loro successiva vendita a privati, avvenuta a partire dal 1861, anno dell’unità d’Italia

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