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Vaccinazione anti-influenzale: al via da giovedì 14 ottobre

Si partirà presso gli studi dei medici di famiglia con 150 mila over85 che potranno ricevere nella stessa seduta anche il vaccino anti-covid

«Prenderà il via giovedì 14 ottobre, presso i circa 3.000 studi dei medici di medicina generale del Piemonte, la campagna di vaccinazione anti-influenzale 2021-22. La gara di acquisto dei vaccini da parte della Regione si è svolta nella primavera del 2021 e ha portato all’acquisizione di 1,1 milioni di dosi, aggiudicate a 4case farmaceutiche. Sono inclusi 10.000 nuovi vaccini spray per i bambini e 40.000 nuove tipologie di vaccini per fragili e ultrafragili, per un investimento complessivo di 9 milioni di euro».

Lo ha comunicato la Regione Piemonte che spiega: «I primi ad essere sottoposti alla immunizzazione contro l’influenza stagionale presso gli studi dei medici saranno gli over85, una platea di circa 150.000 persone in tutta la regione. Le ditte fornitrici hanno già consegnato le dosi necessarie per questa fascia, che sono in distribuzionepresso le farmacie territoriali, dove i medici possonoritirare i quantitativi necessari per i propri pazienti».

Via via che arriveranno le ulteriori forniture «si proseguirà seguendo le classi di età e le categorie previste dalle disposizioni nazionali (over 60, bambini tra i 6 mesi e i 6 anni, persone fragili, personale sanitario, donne in gravidanza e nel post partum, ospiti di Rsa, famigliari di soggetti ad alto rischio, addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo, donatori di sangue e personale che per motivi di lavoro è in contatto con animali). Lo scorso anno erano state vaccinate contro l’influenza 935.000 persone, in netto aumento rispetto alla stagione 2019-2020, quando erano state circa 713.000».

Con l’avvio della campagna anti-influenzale «partirà anche la possibilità della co-somministrazione del vaccino anti-influenzale con quello anti-Covid, che prevede due distinte iniezioni nella stessa seduta. La co-somministrazione sarà possibile negli studi dei medici che hanno aderito come vaccinatori anche alla campagna contro il coronavirus. Il medico avrà la possibilità di controllare sulla piattaforma informatica se il proprio paziente ha già ricevuto la terza dose o ha già una prenotazione presso l’Asl. Presso gli hub vaccinali delle Asl continueranno invece ad essere convocati coloro che non hanno un medico di famiglia che vaccina contro il Covid presso il proprio studio».

I sindacati dei medici di famiglia- Fimmg, Snami e Smi - ricordano «come l’influenza non vada sottovalutata, in quanto serio problema di sanità pubblica. Quest’anno ci sono due ragioni in più per aderire alla campagna. La prima è che lo scorso anno l’influenza stagionale è circolata poco e quindi la popolazione non ha potuto sviluppare le opportune difese immunitarie. In secondo luogo, non essendo ancora usciti dalla pandemia Covid, è indispensabile scongiurare il rischio che si aggiunga una seconda epidemia».

I medici di medicina generale, inoltre, evidenziano «come la vaccinazione influenzale non si concentri in poche settimane, ma duri alcuni mesi. I pazienti sono quindi invitati non affollarsi nei primi giorni negli studi medici. La macchina organizzativa, concludono, è pronta, e, come hanno dimostrato nel tempo, i medici di famiglia sono in grado di agire con efficienza ed efficacia sul fronte vaccinale, come dimostra il fatto che lo scorso anno, pur nelle difficoltà legate al Covid, siano riusciti a vaccinare 950 mila persone nei tempi previsti».


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