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Dal 16 marzo al 28 aprile
Mostra "Filo Doppio", arte contemporanea e maestri orafi
Nei saloni del "Broletto" di Palatium Vetus di Alessandria, sede della Fondazione Cra
"Filo Doppio", arte contemporanea e maestri orafi per quattordici opere - gioiello che raccontano la sinergia del ‘saper fare’ di Valenza e si traduce in una esposizione, ospitata nei saloni del "Broletto" di Palatium Vetus di Alessandria, sede della Fondazione Cra.
Da domani, sabato 16 marzo, al 28 aprile sarà possibile ammirare l’originale confronto tra arte contemporanea e produzione orafa artigianale e industriale. La mostra, gratuita, è aperta sabato e domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. L’iniziativa è della Fondazione Cassa di Risparmio Alessandria, guidata da Luciano Mariano, e la cura dell’esposizione è stata affidata a Lia Lenti e Domenico Maria Papa che hanno lavorato a stretto contatto con il Centro comunale di Cultura di Valenza che ha ospitato la mostra dal 21 dicembre al 30 gennaio scorso.
«I gioielli - spiega Lenti - sono indossabili e la mostra rappresenta la sintesi di un lavoro che si è sviluppato nell’arco di quattro anni». Papa, che si occupa di arte contemporanea che definisce «creazione pura», punta sul metodo seguito per arrivare all’esposizione dei quattordici pezzi: «Gli artisti sono stati stimolati su progetti specifici, mentre le aziende hanno messo a disposizione le loro conoscenze e il loro ‘saper fare’. La sfida è stata fare incontrare i due mondi».
"Filo Doppio" si distingue anche per l’accessibilità. A fianco delle teche è stato posizionato un book tattile, realizzato in collaborazione con Tactile Vision onlus, che contiene le schede didattiche, completate da testi in scrittura Braille, con riproduzioni tridimensionali delle opere -gioiello create per ‘Filo Doppio’.
I protagonisti di Filo doppio sono Elizabeth Aro con Lombardi, Elisa Bertaglia con Margherita Burgener, Antonio De Luca con Ofir, Emilio Faro con Monile - Jewels of Italy, Carlo Galfione con la scuola orafa ForAl di Valenza, Gabriele Garbolino Rù e Viola Pantano con Gioj, Fukushi Ito con Il Diamante, Chen Li con Gianpiero Pozzi, Clara Luiselli con Etra Gioielli, Giulia Nelli con HandMade, Greta Penacca con Matteo Bonafede, Alessandra Serra con Effemme, Alice Zanin con Ceva Gioielli.
Aggiungono i curatori: «Filo doppio intende focalizzarsi sull’idea del “saper fare attraverso lo spirito dell’arte” come nuovo spazio di trasformazione creativa e consapevole della materia e come nuova dimensione della sostenibilità del distretto orafo valenzano che trova nel principio della trasmissione dei saperi tra generazioni di artisti e di maestri orafi il suo aspetto esperienziale e narrativo».
Maurizio Oddone, sindaco di Valenza, e Alessia Zaio, assessore comunale ai Beni Culturali pongono l’accento su «un progetto complesso e ampio» che punta alla trasmissione «dei saperi tra le generazioni per mantenere vitala una tradizione ultracentenaria che fa dell’oreficeria valenzana uno dei vertici riconosciuti del Made in Italy».
La mostra, ultima declinazione del progetto ‘Fragile bellezza’ iniziato nel 2019, vuole fare conoscere al pubblico la straordinaria dinamicità e capacità di adattamento del Distretto orafo che trova in questo, per certi versi inusuale, dialogo una forza espressiva originale.
La mostra rientra nel filone di iniziative di valorizzazione della tradizione orafa sostenute dalla Fondazione Cra che in collaborazione con la Regione Piemonte e la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino finanzia il progetto culturale del Comune di Valenza per promuovere la prossima apertura della sede espositiva nell’ex convento di San Domenico, nella città dell’oro. Un altro tassello atteso da decenni da un Distretto industriale che si sta sempre più consolidando tra grandi brand che crescono e aziende storiche che innovano.
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